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Renzi: “Rivendico emendamento Tempa Rossa. I pm vogliono sentirmi? Eccomi”

Il Presidente del Consiglio difende l’operato del Governo nei casi più discussi del momento. Poi conferma l’ingresso di Carrai nel suo staff.
A cura di Redazione
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Update 19:38 – Con un post sul suo profilo Facebook, Matteo Renzi è tornato ancora su Tempa Rossa. "Rivendico con forza tutte le misure per sbloccare le opere pubbliche e private specie al sud. L'Italia è ferma da anni. Tempa Rossa, ma anche Bagnoli, Pompei, la variante di valico, il Bisagno, la Napoli Bari, l'Expo o la Salerno Reggio, il tunnel del Brennero, i viadotti in Sicilia, sono opere sbloccate da questo Governo. L'elenco potrebbe continuare a lungo", ha scritto il premier, secondo cui "se qualcuno ruba o commette reati va fermato e condannato" ma "va bloccato il ladro, non vanno bloccate le opere. Invece da noi spesso accade il contrario: il ladro se ne va e si ferma solo l'opera pubblica. La musica con noi è cambiata". L'Italia, ha ricordato Renzi, "spendeva 40 miliardi di infrastrutture qualche anno fa, adesso è a 20. Non importa essere keynesiani per capire che questo dato spiega in parte la mancata crescita, la disoccupazione, la crisi dell'edilizia. Dunque rivendico con orgoglio di aver sbloccato, in modo corretto e impeccabile, un progetto che era fermo dal 1989. Se poi qualcuno ha commesso illeciti ne risponderà. Ma noi siamo convinti di ciò che stiamo facendo e non ci fermeremo davanti a chi dice sempre e solo no. E a chi ci accusa di fare il gioco delle lobby ricordo che i reati ambientali, l'Anac di Cantone, il voto di scambio sono oggi normate grazie all'impegno del mio Governo". Aver sbloccato, ha concluso, "Tempa Rossa come Bagnoli, Pompei e tutto il resto è stato sacrosanto": "Se qualcuno ha commesso illeciti, si persegua quel qualcuno. Ma noi persone perbene, oneste e trasparenti, rivendichiamo con forza di aver sbloccato in piena correttezza un progetto fermo da troppo tempo".

Torna a parlare in televisione il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, partecipando alla trasmissione di RaiTre in Mezz’ora. Ospite nel salotto di Lucia Annunziata, Renzi risponde in primo luogo alle polemiche sui presunti conflitti d’interesse nel suo esecutivo, emersi, secondo le accuse dell’opposizione e di parte della minoranza del suo stesso partito, sia nel caso Banca d’Etruria, sia in relazione alle vicende che hanno coinvolto il ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi.

Nella lettura di Renzi, però, il comportamento del Governo è stato “impeccabile e specchiato” e non vi sono conflitti di interesse che ne abbiano pregiudicato l’azione: “Chi ci accusa di conflitto interessi sappia con chiarezza: Etruria è stata commissariata dal governo, il consiglio di amministrazione è stato sanzionato due volte da Banca d'Italia, c’è un'azione di responsabilità in corso ad Arezzo, mi stupisco che non si faccia in altre banche”.

Sul caso Tempa Rossa, e sulla possibilità che i magistrati lo chiamino come persona informata sui fatti, oltre a rivendicare di aver voluto l'emendamento, aggiunge: “Di fronte alla legge il Presidente del Consiglio è come tutte le altre persone. Io rispondo per me e dico che stiamo talmente cambiando questo Paese che se i magistrati vogliono interrogarmi su quello che stiamo facendo, non solo su Tempa Rossa, mi possono interrogare su tutto il resto. La Salerno-Reggio Calabria, la Napoli-Bari, la Variante di valico? Anche oggi pomeriggio”.

C’è poi un passaggio sulle polemiche relative all’ingresso nel suo staff del suo amico Marco Carrai: “Può guidare lo staff che si occuperà di cyber security, non c’è ombra di dubbio che ne sia in grado. Non ci vedo nulla di male di fronte a una sua nomina. Il team e lo staff che lavora con me potrà essere, come accade in tutto il mondo, persone di cui mi fido, oppure no?”.

Quanto all’invito all’astensione al referendum del 17 aprile, Renzi manda l’ennesima frecciatina alla minoranza del partito: “L’invito all’astensione lo fece la Quercia nel 2003”.

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