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Renzi: “Militari russi in Italia per motivi sanitari? Speranza ci risponderà in aula”

Il leader di Italia Viva interviene ai microfoni di Fanpage.it sulla polemica legata all’invio di militari russi in Italia nel 2020 e annuncia che ci sarà un’interrogazione al ministro Speranza.
A cura di Giacomo Andreoli
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Sulla questione dei militari russi arrivati in Italia nel 2020 per aiutarci a combattere il coronavirus, Italia Viva presenterà un'interrogazione parlamentare al Senato al ministro della Salute Roberto Speranza. Ad annunciarlo è Matteo Renzi, ai microfoni di Fanpage.it.

Il leader di Italia Viva interviene così nella polemica legata a quanto successe nel marzo di due anni fa. Allora arrivò una delegazione russa con esperti sanitari. Secondo Giuseppe Conte, che in quel momento era presidente del Consiglio, Putin si offrì di mandare personale specializzato perché "loro avevano maturato grande esperienza su come affrontare le pandemia, avendo avuto la Sars" e vista la situazione di difficoltà l'aiuto fu accettato. Conte ha spiegato che non ci sarebbe alcun elemento per pensare che la loro attività d'assistenza abbia superato i limiti sanitari, quindi ha aggiunto di aver informato della missione i ministri della Difesa e degli Esteri Guerini e Di Maio, ma anche "altri colleghi".

Secondo Renzi "bisogna andare oltre una discussione personalistica, trovo un errore formulare la cosa come richiesta a Guerini, che anzi difendo dalle minacce russe: non essendoci più Conte alla guida del governo noi faremo un'interrogazione parlamentare al Senato al ministro competente, che è quello della Sanità Speranza". Quanto alle parole del leader ucraino Zelensky, in collegamento alla Camera, il leader di Italia Viva si dice "emozionato e commosso". Su un'eventuale soluzione al conflitto, quindi, aggiunge che è necessario sedersi al tavolo con i russi, partendo dal presupposto che "l'Europa deve valorizzare di più la sua capacità diplomatica, che non è emersa come avrebbe potuto e dovuto. Per questo io dico da tempo che ci vuole una figura come Angela Merkel, o anche altri: l'importante è che si vada ad un accordo vero".

Quanto alla vendita di armi alla Russia nel 2015, quando Renzi era premier, il leader di Italia Viva si dice "tranquillo, perché tutte le misure prese dal mio governo sono state assolutamente rispettose delle leggi sull'embargo e della normativa europea vigente". Infine: capitolo esercito europeo e spese militari. Secondo l'ex presidente del Consiglio il primo "è la vera scommessa dell'Europa, mentre il secondo è un argomento forse meno ambizioso, ma comunque oggi si può arrivare a far crescere le spese al 2% del Pil per sostenere la Nato". Sull'Alleanza atlantica, quindi, Renzi si domanda su cosa voglia diventare da qui ai prossimi anni: secondo il senatore questo problema è più importante di quanti soldi si spendano per rinforzarla.

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