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Renzi: “Mi attaccano perché dico ciò che pensano milioni di italiani”

Il primo cittadino di Firenze ha replicato alle esternazioni di Anna Finocchiaro, che l’aveva devinito “miserabile”: “Avverto molta amarezza. E personalmente mi sembra ingiusto essere attaccato così solo per aver detto quello che penso io e che pensano milioni di italiani”.
A cura di Davide Falcioni
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"Mentre la politica in questi giorni discute, noi a Firenze proseguiamo l'attività amministrativa lavorando sulle cose concrete: edilizia sostenibile, risparmio energetico, risposte ai cittadini. Giovedì scorso in viale Guidoni ho inaugurato 18 alloggi popolari innovativi in legno a impatto zero dando una risposta sociale e ambientale alla città". Inizia così la risposta di Matteo Renzi alle accuse di cui è stato vittima nella giornata di oggi, in particolare per voce di Anna Finocchiaro, che aveva definito "miserabili" le sue esternazioni.

Renzi affida al suo sito internet la replica agli avversari interni al Pd: "Sono ore convulse. Mentre il Paese vive una difficoltà economica evidente, aggravata dalla mancanza di speranza e di fiducia che lo stallo politico produce, il clima istituzionale appare teso. Mi spiace che in questi giorni molti usino insulti che mi suonano incomprensibili. Al repertorio di ieri ("arrogante, qualunquista, indecente") devo sommare oggi la sobria espressione "miserabile" che mi ha rivolto la senatrice Anna Finocchiaro. Sono miserabile perché ho detto che a mio giudizio la Finocchiaro non è un candidato all'altezza del Quirinale. Così come ero indecente agli occhi di Pierluigi Bersani per aver invitato la politica e i politici a fare presto. A non perdere più tempo".

Il primo cittadino di Firenze ha proseguito: "Avverto molta amarezza. E personalmente mi sembra ingiusto essere attaccato così solo per aver detto quello che penso io e che pensano milioni di italiani. Ma nella libertà e nel rispetto continuo a dire a viso aperto le mie idee e le mie proposte. Se qualcuno vuole parlare la lingua dell'insulto, si accomodi. Io non raccolgo. Finché mi sarà possibile continuerò a dare il mio contributo perché l'Italia torni a competere e a sperare. E mi impegnerò perché il PD diventi un partito vincente". Renzi infine si è congedato con "Un sorriso, sempre e comunque". Ma nel Pd, sempre, sembrano volare coltelli.

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