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Elezioni politiche 2018

Renzi: “M5S e Lega sono apprendisti stregoni, unico voto serio è quello per il PD”

Il segretario del Pd lancia un appello agli elettori: “Se pensate di affidare il vostro futuro in mano a degli apprendisti stregoni, Grillo e la Lega sono la risposta. Ma se volete la solidità, serietà e un paese che continua a crescere, la scelta è il Pd”.
A cura di Charlotte Matteini
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Qualsiasi sarà per il Partito Democratico l'esito delle elezioni del prossimo 4 marzo, Matteo Renzi rimarrà segretario nazionale fino al 2021: "Sono le primarie a decidere il segretario del Pd", ha dichiarato Renzi ospite a Omnibus La7. Proseguendo, il segretario del Pd ha criticato gli avversari e ha fatto appello agli elettori italiani: "Se pensate di affidare il vostro futuro in mano a degli apprendisti stregoni, Grillo e la Lega sono la risposta. Ma se volete la solidità, serietà e un paese che continua a crescere, la scelta è il Pd". Proseguendo, su Radio Rtl Renzi ha spiegato: "Io credo ai partiti. Io non ho padrini o padroni, non ho santi in paradiso. Ho fatto errori ma con libertà. Non mi piace l'idea di una azienda privata che si trasforma in partito, non mi piace che uno è proprietario del simbolo. Il Pd ha mille difficoltà ma si discute e si vota. Cosa dicevamo il 4 dicembre? Se vince il no si torna alle larghe intese. Io sognavo un sistema in cui la sera si sa chi ha vinto. E rosico, perché Macron con il 23% governa. La verità è che se passava la riforma non avremmo avuto questo incredibile dibattito". 

Commentando la squadra dei ministri presentata da Luigi Di Maio, il segretario del Pd ha sottolineato: "La vera domanda è se la squadra di M5s è migliore o no di quella del Pd. Se penso ai miei figli sono più tranquillo se al Viminale ci sta Minniti o una criminologa che nessuno conosce? Dal Viminale dipende la sicurezza del Paese. Le criminologhe che nessuno conosce vanno bene per Porta a Porta. Non si può pensare di inventarsi una criminologa per una operazione di marketing. Per l'Economia c'è da scegliere tra uno professore semi conosciuto e Piercarlo Padoan e io non ho dubbi. La nostra squadra non ha paragoni. Agli Esteri io ho scelto Gentiloni non una ricercatrice di Limes. La trasparenza di 5 Stelle io la prendo sul serio e non ci sono paragoni tra le due squadre. Il loro ministro dell'agricoltura è la capa della segreteria tecnica del Ministro dell'Agricoltura. Ma non è meglio direttamente il Ministro che non la capa della segreteria tecnica? Alla Difesa hanno scelto l'assessore ai gemellagi del Comune di Velletri? Volete alla Difesa lei? O preferite Minniti, Calenda o Padoan. Oggi abbiamo una delle più straordinarie opportunità di scegliere tra squadre diverse".

"Puntiamo a fare un buon risultato come Pd. Anzi a essere il primo partito. E io vorrei lanciare un appello ai tanti che sottovalutano questo passaggio elettorale. Se poi ci troviamo in mano a un governo di estremisti, magari un governo Grillo-Lega, sarà inutile fare le manifestazioni di protesta. Il rimpianto è inutile, il voto è utile. Lo dico agli elettori della sinistra radicale e lo dico anche ai moderati: solo il voto al Pd garantisce di non lasciare questo Paese in mano a Salvini, magari alleato ai Cinque Stelle. Non a caso nel mio collegio di Firenze 1 il candidato del centrodestra contro di me è un professore leghista di economia che vuole uscire dall’Euro. Non mi sembra saggio tornare al tempo dello spread: pagherebbero le conseguenze i più deboli. Il Pd è stato oggetto di una lunga guerra di logoramento interno: pur di cacciare me c’è gente che farebbe di tutto. Persino perdere le elezioni, come dimostra la vicenda di chi ha fondato Leu. Tutti sanno che un voto a D’Alema oggi è un voto che porta consenso a Salvini, non alla sinistra. Eppure il Pd c’è, è forte, ed è in corsa per essere il primo gruppo parlamentare. A me sembra una cosa enorme, pensando a dove è oggi la sinistra europea". 

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