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Renzi: “Le elezioni le vinciamo noi, è la realtà dei fatti”

Il Presidente del consiglio ha scelto piazza del Popolo come penultima tappa della campagna elettorale del Pd.
A cura di A. P.
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In Piazza del Popolo a Roma penultimo comizio in vista delle elezioni europee del leader del Pd Matteo Renzi. Prima di parlare dal palco il Presidente del Consiglio ha chiesto a tutti gli esponenti del Pd di non rimanere nel back stage, ma di essere in piazza tra la gente. In piazza intanto sono state distribuite bandiere del partito e sono affluiti i militanti accolti dalla musica degli di U2, degli Oasis e di Bruce Springsteen. Ad ascoltare il leader sono arrivati in Piazza anche alcuni esponenti di spicco del Partito Democratico, dall’ex Segretario Guglielmo Epifani al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Sul palco insieme a Matteo Renzi anche la capolista Simona Bonafè e il segretario romano del Pd Lionello Cosentino. Quello di stasera è un appuntamento importante che si terrà quasi in concomitanza con l’intervento di  Silvio Berlusconi al Palazzo dei Congressi dell'Eur e di Beppe Grillo a Milano. La campagna del Pd si concluderà domani sera da Firenze.

"Stasera stiamo dimostrando che la piazza è casa nostra, noi più grandi delle provocazioni" ha esordito Matteo Renzi nel suo comizio a Roma, chiedendo poi ai militanti presenti in piazza di non rispondere alle provocazioni riferendosi ad alcuni rappresentanti dei movimenti per la casa che stavano  cercando di interromperlo con urla e slogan. Il Presidente del consiglio ha poi parlato di Europa ricordando che "noi siamo l’Europa, quelli che dicono di uscire fuori ci spingono verso un futuro di disperazione", aggiungendo però che l’Europa deve cambiare perché negli ultimi anni "è diventata un insieme di vincoli e di parametri, mentre deve essere un sogno".

"Le elezioni le vinciamo noi, è la realtà dei fatti, ma quando avremo i risultati delle elezioni, ci rimboccheremo le maniche" ha detto Renzi tra gli applausi dei suoi sostenitori, ricordando che il Pd è "l’unico che può cambiare le cose". "Il Pd è il mio partito, ne ho avuto la conferma quando ho perso le primarie e Bersani non mi ha offeso sul blog, ma ha avuto rispetto". Renzi ha poi attaccato i suoi avversari, a cominciare da Grillo, ricordando che il Pd non vuole dare il reddito di cittadinanza, ma "dare a tutti il lavoro, perché il lavoro è dignità". "Noi siamo il cambiamento, nessuno ci può dare lezioni su legalità e onestà. Noi abbiamo nominato Cantone a capo dell'Anticorruzione" ha proseguito Renzi, sottolineando: "Il Pd non pensa che 80 euro sono l’elemosina né una mancia elettorale. Può dirlo solo chi non sa cosa sia un mutuo e le bollette".

Il Premier ha poi duramente attaccato Grillo che si è paragonato a Berlinguer. "Sciacquatevi la bocca. Giù le mani da Berlinguer" ha tuonato Renzi tra l’ovazione dei presenti a Roma. "Loro sono la paura, noi la speranza. Loro sono l'incubo e il terrore, noi siamo il diritto di tornare a sognare" ha poi aggiunto Renzi scagliandosi ancora contro il M5S. Il leader del Pd ha inoltre invitato i militanti ad andare nelle piazze negli ultimi giorni di campagna elettorale per convincere tutti, i delusi di destra ma anche quelli del M5S.

Durante il comizio momenti di tensione quando alcuni attivisti dei movimenti per la casa hanno contestato il Premier cercando di avvicinarsi al palco con spintoni e urla. Immediatamente fermati dagli agenti delle Forze dell'ordine che vigilavano in piazza del Popolo e dalla digos, sono stati portati davanti all'ingresso laterale della chiesa di Santa Maria dei Miracoli per l'identificazione. Più tardi il vice presidente della Camera Roberto Giachetti, anche lui in piazza per ascoltare Renzi, su twitter ha denunciato il ritrovamento di alcuni coltelli. "Contestazioni pacifiche al comizio di Matteo Renzi? La Digos ha in mano un pugnale trovato a terra durante i tafferugli. E non era giocattolo" ha scritto Giachetti.

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