Renzi lancia il piano antisismico ma avverte: “Non esiste il rischio zero sui terremoti”
![Immagine](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2016/08/renzi-pompiere-980.jpg)
Il tremendo bilancio del terremoto che ha devastato il centro Italia ha riaperto la discussione sul rischio sismico in Italia, con una serie di riflessioni sulla conformazione geomorfologica del nostro Paese e sugli strumenti che sarebbe possibile utilizzare per ridurre al minimo la possibilità che si ripetano eventi del genere. Sulla questione è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ieri ha incontrato Renzo Piano e oggi ha spiegato nella sua eNews cosa il Governo intenda fare nei prossimi anni, non solo per quel che concerne la ricostruzione.
“Quello che in passato è spesso mancato è la costruzione di un progetto paese basato sulla prevenzione: non solo reagire, non solo ricostruire, ma prevenire”, spiega Renzi, aggiungendo che la direzione da prendere è quella di “un deciso cambio di mentalità”. Prima però avverte: “Lasciatemi essere chiaro, da padre prima che da premier. L’idea iper razionalistica di chi in queste ore dice “rischio zero” è inattuabile. Da un lato l’Italia è troppo articolata per risolvere in partenza ogni problema legato alle calamità naturali. Dall’altro, io dico soprattutto, la pretesa di tenere sotto controllo la natura è miope e persino assurda”.
Però non ha senso stare con le mani in mano e per questo il Governo ha intenzione di lavorare a un piano chiamato “casa Italia”:
Nessuno di noi potrà bloccare la natura, ma perché non cambiare mentalità e lavorare – tutti insieme – a un progetto che tenga più al riparo la nostra famiglia, la nostra casa?
Questo è il senso del progetto Casa Italia che nei prossimi giorni presenterò a tutti i soggetti interessati, ai professionisti, ai rappresentanti di comuni e regioni, ai sindacati e alle associazioni di categoria, agli ambientalisti e ai costruttori.
Il fatto che per 70 anni non siamo riusciti a far partire un progetto coordinato e strategico di prevenzione significa che questa sfida non è facile, fa tremare i polsi. Ma il fatto che sia una sfida difficile, non è un buon motivo per non provarci.
È un progetto di lungo respiro, che richiederà anni, forse un paio di generazioni, come ieri mi diceva con lucidità e visione un grande italiano quale Renzo Piano. Ma il fatto che sia un progetto a lungo termine, non è un buon motivo per non iniziare subito.
In Casa Italia immagino di inserire non solo i provvedimenti per l’adeguamento antisismico ma anche gli investimenti che stiamo facendo e che continueremo a fare sulle scuole, sulle periferie, sul dissesto idrogeologico, sulle bonifiche e sui depuratori, sulle strade e sulle ferrovie, sulle dighe, sulle case popolari, sugli impianti sportivi e la banda larga, sull’efficientamento energetico, sulle manutenzioni, sui beni culturali e sui simboli della nostra comunità.
Un progetto che coinvolga concretamente – non a chiacchiere – tutti i cittadini interessati a dare una mano alla comunità del nostro Paese. Abbiamo decine di argomenti su cui possiamo dividerci e litigare; su questo lavoriamo insieme.
Nella mia responsabilità di capo del governo proporrò a tutte le forze politiche di collaborare su questi temi. Con Casa Italia in ballo c’è il futuro dei nostri figli, non di qualche ministero. E proporrò a tutti i partiti, anche a quelli di opposizione, di dare una mano perché la politica italiana offra una dimostrazione di strategia e non solo una rissa dopo l’altra. Noi lo faremo. Senza annunci a effetto, ma con il passo del maratoneta. Cioè con l’impegno di chi sa che la sfida è lunga, difficile e richiede la testa, non solo le gambe. Ma sa anche che passo dopo passo il traguardo diventa ogni istante più probabile.