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Renzi: “La Germania rispetti le regole. Trump? Su immigrazione la pensiamo all’opposto”

Il segretario del Partito Democratico, dalle pagine del suo blog, riprende il tema delle “regole europee” e bacchetta la Germania: “Le regole dicono che il surplus commerciale della Germania non può essere superiore al 6%, oggi è intorno al 9%. Si tratta di una violazione delle regole che fa male a tutta l’Europa. E che la indebolisce a favore dei soli amici tedeschi. Più volte abbiamo posto il tema in modo ufficiale, nei tavoli di discussione: vogliamo rispettare le regole. Ma dobbiamo farlo tutti. Anche la Germania. La filosofia dei due pesi e due misure è sbagliata”.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui Pier Luigi Bersani e Michele Emiliano attaccano a testa bassa, rendendo ancora più probabile lo spettro di una scissione interna, il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi sceglie di parlare di Europa e di Trump. Riservando solo qualche breve considerazione al dibattito interno al partito e alla discussione sulla legge elettorale: “Qualunque sia la legge elettorale, qualunque sia la data in cui si voterà, per me il punto vero è quale idea di Italia e Europa offriremo agli elettori. E in questo senso la battaglia che dobbiamo fare è riempire di contenuti il dibattito di queste settimane”.

Invece, dalle colonne del suo blog, Renzi riserva qualche stoccata alla Merkel e "agli amici tedeschi", mostrando di essere praticamente in sintonia con il team economico di Donald Trump, che ha “polemizzato con la Germania per lo spaventoso squilibrio commerciale”. E aggiunge: “Le regole dicono che il surplus commerciale della Germania non può essere superiore al 6%, oggi è intorno al 9%. Si tratta di una violazione delle regole che fa male a tutta l’Europa. E che la indebolisce a favore dei soli amici tedeschi. Più volte abbiamo posto il tema in modo ufficiale, nei tavoli di discussione: vogliamo rispettare le regole. Ma dobbiamo farlo tutti. Anche la Germania. La filosofia dei due pesi e due misure è sbagliata”.

Su Trump però il giudizio non è positivo per nulla, in particolare sul tema dell’immigrazione (“la pensiamo in modo diametralmente opposto”) e sul protezionismo. Ma, non solo:

O sui valori: come si può immaginare una società aperta se si gioca sulla paura del diverso? E potrei continuare sulla difesa, la Nato, l’ambiente. Ma in fin dei conti queste sono cose note.

Quello che forse non è ancora chiaro a tutti noi è che la vittoria di Trump è anche una significativa occasione perché l’Europa si metta a riflettere su sé stessa. Magari iniziando dal chiedere il rispetto delle regole a tutti i Paesi. Non solo a quelli affacciati sul Mediterraneo

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