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Renzi: “L’Europa la cambia chi governa, non chi urla”

Incontrando il primo ministro polacco Donald Tusk, il Premier ha assicurato: “L’Europa dopo il 26 maggio andrà cambiata, ma riesce a cambiare chi governa non chi urla”.
A cura di Antonio Palma
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Dobbiamo "riuscire a fare dell'Europa un luogo dove finalmente i cittadini si sentono a casa", senza vedere "l'istituzione come un nemico". Lo ha dichiarato oggi Matteo Renzi nella conferenza congiunta con il primo ministro polacco Donald Tusk, al termine dell'incontro bilaterale a Roma. "L’Europa dopo il 26 maggio andrà cambiata perché negli ultimi anni si è dimostrata lontana dai cittadini" ha proseguito il Premier parlando delle prossime elezioni europee del 25 maggio, aggiungendo: "Ma riesce a cambiare chi governa, non chi urla; chi propone, non chi insulta". Il Presidente del Consiglio si è detto convinto "che dal 26 maggio l’Italia sarà più protagonista in Europa" e che il nostro Paese farà "bella figura in Europa, perché vuole essere rispettato, così come l’Italia rispetta". "Non sono preoccupato" per il risultato delle europee, ha assicurato Renzi, sottolineando di avvertire un "clima crescente di speranza e fiducia". Il governo ha "tanti interventi pronti e li annuncerà nei prossimi giorni" ha proseguito Renzi, assicurando: "ma ha soprattutto la convinzione di non cedere alla facile demagogia di chi dice fuori dall’Europa e fuori da tutto".

"La sola austerity non basta, la presidenza italiana dell'Unione europea ci impone di essere i protagonisti del cambiamento" ha insistito Renzi, aggiungendo: "Per l'Italia è come se ci fosse un allineamento astrale di pianeti: i nuovi fondi Ue, l'investimento di nuove istituzioni, il bisogno di un cambio della politica economica nel mondo". Anche riguardo alla situazione economica interna e l'occupazione Renzi è ottimista. "I dati mostrano che nel 2013 sul lavoro si è toccato un punto molto basso eppure inizio a vedere i segni di una ripresa" ha spiegato infatti il Premier.

Molti i temi affrontati da Renzi nella conferenza bilaterale con il Premier polacco, fra cui l'Ucraina su cui "tutti siamo impegnati perché sia forte il messaggio dell'Unione Europea, di sostegno, anche finanziario, per una Ucraina integra e inclusiva", e la Libia "i cui problemi non si risolvono se non per via internazionale". Altro capitolo affrontato dai due capi di governo è la sfida energetica su cui "si sta lavorando moltissimo" al fine di raggiungere "una maggiore indipendenza e autonomia energetica all'intera Europa".

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