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Renzi insiste sul centrosinistra: “Alle prossime elezioni vinciamo insieme”

Matteo Renzi continua a puntare sull’ingresso di Italia viva, il suo partito, nell’alleanza di centrosinistra. La coalizione andrà costruita “sui contenuti”, ma è l’unico modo per vincere contro Giorgia Meloni alle prossime elezioni, ha detto. Senza risparmiare delle frecciatine a Carlo Calenda e a chi insiste sul progetto del Terzo polo.
A cura di Luca Pons
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Continua la nuova linea dettata da Matteo Renzi a Italia viva, il partito che ha fondato e di cui è presiedente: niente più progetti di Terzo polo o di centro autonomo, via all'alleanza con il centrosinistra. L'ex presidente del Consiglio e segretario del Pd, nella sua newsletter, è tornato a insistere su quanto detto apertamente già la settimana scorsa: per vincere, il centro deve "guardare a sinistra", e formare un'alleanza stabile con il Pd di Elly Schlein ma anche con il M5s di Giuseppe Conte. "Perché alle prossime elezioni o rivince la Meloni con questa squadra per me non all’altezza, o vince il centrosinistra".

Renzi ha spiegato: "Se bisogna scegliere tra centrosinistra e centrodestra, io rispetto l’opinione di tutti ma scelgo di costruire un ‘centro che guarda a sinistra'". Che non significa, ha specificato, "confluire nel Pd, accettare le idee della Cgil sul lavoro, cambiare posizione sulle tasse". Infatti, "l'alleanza si fa tra partiti diversi, che sono gelosi della propria autonomia, ma che trovano punti di caduta sui contenuti".

L'apertura al centrosinistra è legata anche al risultato delle elezioni europee: da una parte Forza Italia è andato bene, confermando di avere ancora presa sull'elettorato più moderato; dall'altra, le forze di centro non riuscite a eleggere nemmeno un parlamentare europeo. "Se neanche con il proporzionale facciamo il quorum, nonostante uno straordinario risultato personale, significa che alle politiche dove la radicalizzazione sarà ancora più forte dobbiamo scegliere", ha commentato Renzi. E infatti, "dal giorno dopo le europee abbiamo fatto decine di riunioni. Alla fine delle riunioni chi ha la responsabilità di guidare un partito deve indicare una strada. Io l’ho sempre fatto e non mi tiro indietro ora. Per me la strada è il centrosinistra".

Non è ben chiaro se per Renzi anche Azione, il partito di Carlo Calenda, possa fare parte del centrosinistra. Infatti, nella stessa newsletter il leader di Italia viva non ha risparmiato delle frecciatine all'ex alleato. Affermando che "il fallimento del Terzo polo" ha "un solo nome e cognome", ma anche dicendo apertamente che "chi vuole ricostruire il Terzo polo con Azione, con Calenda, con altri, ha tutto il diritto di provarci. Ma noi abbiamo già dato. E penso che essere riformisti significhi provare a incidere nel centrosinistra, non inseguire un progetto che per me è finito".

In ogni caso, per il momento l'alleanza per Renzi ha un orizzonte chiaro: "Lavorare per raccogliere firme sul referendum contro l’autonomia differenziata", e "stare nella coalizione di centrosinistra in modo organico alle future regionali a cominciare da Emilia-Romagna e Umbria". E, evidentemente, anche in Liguria dopo le dimissioni di Giovanni Toti. Se la coalizione funzionerà o meno "lo vedremo sui contenuti", ha chiosato, ribadendo la proposta di Elly Schlein: "Nessuno mette veti sulle persone, ma andiamo a vedere le carte dei contenuti".

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