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Renzi incontra Rohani a Teheran: “Islam non è terrorismo, grave errore confonderli”

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha incontrato a Teheran il presidente iraniano Hassan Rohani per una due giorni istituzionale. Fulcro dell’incontro, il potenziale accordo economico che potrebbe essere siglato tra i due Paesi ora che l’embargo verso l’Iran è decaduto. Non solo di intese economiche, Rohani e Renzi hanno parlato anche del problema terrorismo e l’Iran ha offerto collaborazione ai Paesi dell’Occidente. Preoccupano però i rapporti con l’Arabia Saudita.
A cura di C. M.
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Rohani Renzi

Matteo Renzi incontra nuovamente il presidente iraniano Hassan Rohani, questa volta a Teheran. Alla  visita istituzionale, che durerà due giornate complessivamente, prenderanno parte il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, l'amministratore di Eni Claudio De Scalzi, l'ad di Saipem Stefano Cao, Renato Mazzoncini di Ferrovie dello Stato, Alessandro Castellano di Sace, l'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel e il viceministro dello Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto.

E così, a poco più di due mesi di distanza dalla visita di Rohani in Italia, Matteo Renzi torna a incontrare il capo di Stato iraniano, primo presiedente del Consiglio ad aver effettuato un viaggio istituzionale in Iran dopo la fine dell'embargo. "Per me è un onore essere a Teheran. La fine delle sanzioni è un passaggio storico per tutta la regione e per tutta l'Europa", ha detto il presidente del Consiglio. Già a gennaio i due presidenti raggiunsero un'iniziale intesa in ambito commerciale e si parlò anche dell'adozione di una road map per lo sviluppo di rapporti bilaterali tra i due paesi.

Si cerca un accordo economico, soprattuto: Teheran punta infatti a esportare il proprio petrolio a prezzi competitivi per riuscire a rientrare sul mercato e l'Italia, invece, da parte sua, avrebbe intenzione di acquistare forniture di greggio dall'Iran tanto che Saipem lo scorso 8 aprile avrebbe annunciato l'intenzione di firmare un memorandum d'intesa proprio durante questo viaggio. Secondo i calcoli del gruppo Sace, invece, l'Italia grazie allo stop alle sanzioni verso L'Iran potrebbe invece guadagnare una crescita di quasi 3 miliardi di export nel periodo 2015 – 2018, sopratutto nel settore dell'Oil&Gas. Altri 4 miliardi e mezzo, invece, dovrebbero invece andare al settore della siderurgia e altri 4 a quello dei trasporti, stando ad alcuni accordi preliminari siglati all'inizio dell'anno.

Non solo intese economiche, Rohani e Renzi si sono confrontati anche sul tema terrorismo. "Il rapporto tra Iran e Italia è importante dal punto di vista economico ma deve servire a scrivere una pagina nuova nel dialogo e nel confronto", ha dichiarato Renzi durante la conferenza stampa tenutasi a Teheran stamattina. L'Iran da molti mesi ormai rivendica un ruolo in prima linea nell'ambito di una potenziale alleanza militare con i Paesi dell'Occidente contro il terrorismo di matrice islamica, al tempo stesso però i problemi con l'Arabia Saudita preoccupano, il pericolo è che la mobilitazione dell'Iran possa creare ulteriori conflitti e instabilità nel Medioriente. "L'Islam non è terrorismo", ha detto Matteo Renzi, "ci sono persone in Europa e nel mondo che confondono la fede nell'Islam con il terrorismo e la violenza. E' un grande errore che va combattuto", ha concluso.

Dopo l'incontro con Rohani, nel pomeriggio è previsto un vertice con il presidente Ali Akbar Hashemi Rafsanjani e in seguito con l'Ayatollah Ali Khamenei. Domani mattina, invece, Matteo Renzi parteciperà al Business Forum Iran-Italia con gli industriali italiani e il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif.

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