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Renzi: “Il Pd la smetta di pensare a me come a un problema”

Il sindaco di Firenze, ospite da Enrico Mentana ha invitato il partito e gli oramai probabili sodali del Pdl alla fretta per una soluzione risolutiva. “Per me si sarebbe dovuti tornare al voto, ma se si vuole fare accordo, lo si faccia presto”.
A cura di Andrea Parrella
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Firenze, D'Alema a Palazzo Vecchio per incontrare Renzi

Matteo Renzi è intervenuto al tg di Enrico Mentana per rispondere ad alcune domande, anche in relazione all'incontro con Massimo D'Alema tenutosi questo pomeriggio: "E' imbarazzante, quasi ridicolo che tutto il tema della politica ruoti intorno al mio incontro con D'Alema".

Si cerca sempre un'affermazione ad effetto, ma il sindaco di Firenze non lascia spazio per fare congetture ed interpretare le sue frasi. La sua linea di pensiero è chiara e lineare in questo senso: "Sono convinto che dovremmo tornare a votare, l'ho detto a D'Alema, l'ho detto sui giornali". Ma d'altronde è un'ipotesi che si vuole allontanare quanto più possibile, almeno sulla base di quanto Pd e Pdl stanno tentando di fare, seppur surrettiziamente e in maniera non troppo chiara negli ultimi giorni. E allora Renzi afferma: "Se Bersani e Berlusconi voglio fare un accordo lo facciano, ma scordiamoci di andare appresso a Grillo. A me basta che si smetta di pensare che la variabile tempo è inesistente, perché la variabile tempo significa crisi".

Si apre la questione del capo dello Stato, prossimo passaggio fondamentale proprio per un'ipotetica svolta: "Spero che il nuovo capo dello Stato rappresenti tutti. Mi hanno chiesto di fare il Grande Elettore della Toscana, avevo detto che avrei avuto molto piacere". Poi sul suo ruolo presunto di frattura nel partito, qui l'affermazione che pare essere più rilevante dell'intera intervista. Renzi invita a far presto, a non sottovalutare il peso di una crisi che va, appunto, oltre gli apparenti valori positivi di tipo macroeconomico, quindi propone una probabile ricetta:

Io credo che prima il Pd smette di pensare a Matteo Renzi come un problema, meglio è. C'è una situazione di emergenza che, aldilà dei dati macroeconomici positivi, grida. Una ricetta sarebbe de-burocratizzare. Il Senato fa le stesse operazioni del Parlamento, se dicessimo che in Senato ci vanno i sindaci o altri rappresentanti in forma gratuita, un problema sarebbe già risolto. Non accetterò mai l'idea che, siccome qualcuno non mi vuole io debba andare via.

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