Renzi: “Il fronte del No è in vantaggio? I sondaggi spesso sbagliano”

Il No è in vantaggio, ma i sondaggi spesso e volentieri sbagliano, come ci ricordano le ultime vicissitudini politiche d'oltreoceano oppure quelle europee e italiane. A dichiararlo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso di una conferenza stampa relativa ai mille giorni di vita dell'Esecutivo da lui guidato, un traguardo raggiunto da ben pochi capi di governo, nello specifico solo da Berlusconi e Craxi. "È vero che è in vantaggio il No, ma fino ad ora i sondaggi hanno fallito sia alle europee che alle ultime amministrative. Questo referendum non è su di me. Non vedo perché debbano essere corretti proprio ora", ha spiegato Renzi. "Gli italiani voteranno in base al quesito e sarà un esercizio di voto molto più ampio di quanto ci immaginiamo. Andranno a votare in molti",ha proseguito, aggiungendo che a determinare il reale risultato del voto saranno gli indecisi, che risultano essere ancora molti.
"La riforma è scritta con JpMorgan? Si facciano vedere da uno bravo. Se quelli del fronte del No sono convinti che dietro ci sia un complotto, un disegno arzigogolato, dovrebbero guardare la realtà. Si deve dire Si o No. Ma No alle balle", ha commentato Renzi in risposta alle varie rimostranze del fronte del No, che sostiene che questa sia una riforma scritta e voluta dai cosiddetti poteri forti. "Esiste una connessione tra economia e riforme. C'è preoccupazione nei mercati. Compito di chi sostiene la campagna per il Sì non è quello di puntare sulla carta della paura di cosa accadrà in caso del No. Ma di riempire di motivazioni chi vota Sì. È un'occasione di cambiamento atteso da decenni. Con le riforme il Pil va su e lo spread va giù. Non lo leggo sul Wall Street Journal, ma nella realtà di tutti i giorni. E dal febbraio 2014 il prodotto interno lordo è aumentato dell'1,6%. I consumi del 3%", ha sostenuto Renzi.
"Non siamo comunque soddisfatti. Abbiamo fame, voglia di futuro, voglia di crescere. E questi numeri danno il senso dell'impegno. Il nostro compito era di portare a casa la ripartenza dell'Italia che ora va molto più forte di prima". E nel caso dovesse vincere il No? In quella situazione, "cosa succede al governo lo scopriremo solo vivendo. Questo governo è nato per cambiare, per fare le riforme istituzionali. Ove i cittadini bocciassero queste riforme, verificheremo la situazione politica".