Renzi: “Futuro ministro M5s all’Istruzione mi sosteneva”. Lui smentisce, ma spunta un video
Neanche il tempo di essere designato come futuro ministro dell’Istruzione in un eventuale governo Cinque Stelle che Salvatore Giuliano si trova al centro della polemica. Prima per un’affermazione in diretta tv in cui sembra non condannare la Buona scuola, la riforma voluta da Renzi e che il M5s e il suo capo politico Luigi Di Maio vogliono abolire. E poi per le accuse di aver lavorato con Renzi, di aver sostenuto il suo lavoro e per aver svolto un ruolo importante sia nella stesura della Buona scuola che in alcune consulenze con i ministri degli scorsi governi: prima Stefania Giannini e poi Valeria Fedeli.
La presentazione di Giuliano e la Buona scuola
Il nome di Giuliano, preside dell’istituto Majorana di Brindisi, è stato presentato in diretta tv a L’Aria che tira, su La7. Lì Giuliano ha sostenuto che la Buona scuola “non va abolita ma va sicuramente migliorata”. Ma lo stesso preside è poi tornato sui suoi passi: “La buona scuola è un provvedimento disastroso, che ha distrutto la vita di migliaia di insegnanti. Le mie parole sono state strumentalizzate”, ha aggiunto riferendosi a quanto sostenuto in trasmissione. E ha spiegato ancora: “Non scioperai in occasione dello sciopero del 5 maggio contro la 107 poiché coincideva con le prove Invalsi. Insieme a tanti docenti e dirigenti sostenemmo che la 107 andava superata”.
Renzi: ‘Giuliano è un nostro amico’
Matteo Renzi, intervistato da Repubblica tv, ha però dato una versione diversa: “È un nostro amico, è un consulente della Giannini e della Fedeli. È un preside, anche bravo, che ci ha aiutato a scrivere la riforma della Buona scuola. In tanti momenti, anche di polemiche e insulti, lo ricordo darmi il sostegno pubblico: ‘presidente sono con lei, vada avanti'. La nota di oggi? Penso che l'abbia fatta Casaleggio”.
La smentita e la contro-smentita
A questa affermazione di Renzi, Giuliano ha risposto dopo pochissime ore: “Sono stato presentato 4 ore fa e ho scoperto di essere stato quello che ha scritto la Buona Scuola, non ho scritto un rigo. Scopro di avere amicizie importanti, io l'onorevole Matteo Renzi l'ho visto due volte in pubbliche occasioni, ho una concezione diversa di amicizia. Questa mattina in una trasmissione ho usato forse un termine troppo morbido, dicendo superiamo la riforma. Allora dico riscriviamola”. E ancora ha affermato: “Ho partecipato ai cantieri, occupandomi dei laboratori tecnologici, da maggio a giugno dell'anno prima della Buona Scuola. La Buona Scuola che è uscita non era minimamente quella per la quale, attraverso i laboratori, avevo dato indicazioni”.
Poi è stato di nuovo il segretario del Pd a replicare durante la trasmissione Carta Bianca: “Se alla fine tutte le riforme che abbiamo fatto noi, il M5s le apprezza, con questo fanta-governo. Salvatore dice che non ha scritto lui la Buona Scuola? L'avrà letta. Se c’è uno che ha fatto la buona scuola, io sono contento da uomo che ha lavorato a queste riforme”. E Renzi ha annunciato anche un “video in cui Giuliano mi dice: presidente vada avanti perché la scuola è con lei”.
Video che lo stesso Renzi ha pubblicato subito dopo. Dal palco di Venaria, in un evento del 2015, Giuliano afferma: “La rivoluzione è partita dal basso, ascolti le esperienze di eccellenza. Siamo pronti a migliorare questo paese, la scuola è con lei, presidente”, proprio rivolgendosi all’allora presidente del Consiglio e ora segretario del Pd. Giuliano, inoltre, avrebbe firmato anche un appello a favore della Buona scuola, secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa.
Infine è intervenuta anche l’ex ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, riconoscendo il lavoro svolto da Giuliano insieme a lei: “In bocca al lupo al candidato Ministro dell'Istruzione del M5S Salvatore Giuliano – scrive su Twitter -. Ha l'esperienza per fare bene, l'ha dimostrato dando un contributo qualificante a la Buona scuola. È stato tra i membri del Cantiere che nel 2014 ne pose le basi, e ha continuato a lavorarci fino al 2016”.
La ministra M5s che ha sostenuto il sì al referendum
C'è poi un altro caso riguardante una delle ministre M5s annunciate oggi. Parliamo di Paola Giannetakis, indicata per il ministero dell'Interno, che avrebbe firmato un appello per il sì al referendum costituzionale a cui il M5s si è opposto. "Arrivano a candidare a fare i ministri quelli che hanno votato sì al referendum", ha affermato Renzi. Lo staff del M5s ha confermato di essere già a conoscenza di questo episodio e ha commentato: "Nessun imbarazzo, i candidati ministri sono patrimonio del Paese e non sono dei 5 Stelle". Ma poi la diretta interessata ha smentito: "Non ho mai firmato l'appello per il sì al referendum costituzionale".