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Renzi firma il ddl per elezione diretta del presidente del Consiglio: “Governo non ne ha il coraggio”

Matteo Renzi ha firmato la proposta di legge di Italia viva per istituire l’elezione diretta del presidente del Consiglio. La riforma costituzionale “a parole ha il sostegno della maggioranza e di parte dell’opposizione”, ha detto, invitando il governo Meloni a sostenerla.
A cura di Luca Pons
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Matteo Renzi, senatore di Italia viva ed ex presidente del Consiglio, ha firmato una proposta di legge per inserire nella Costituzione l'elezione diretta del presidente del Consiglio. Lo ha fatto in una conferenza stampa convocata appositamente: "Firmo ora davanti a voi la proposta di legge di revisione costituzionale – poi la consegneremo nelle sedi opportune – che il governo Meloni non ha avuto la forza di fare in nove mesi", ha annunciato.

Come funzionerebbe l'elezione diretta del presidente del Consiglio

Renzi ha poi spiegato come si compone la proposta: "Sono quattro articoli. Si cambia l'articolo 88 della Costituzione: in caso di morte, dimissioni o impedimento permanente del presidente del Consiglio, il presidente della Repubblica scioglie le Camere. Poi si cambia l'articolo 92: il presidente del Consiglio dei ministri è eletto a suffragio universale diretto contestualmente all'elezione delle Camere, e il presidente del Consiglio nomina o revoca i ministri. Poi si modifica l'articolo 95, la norma sulla fiducia: il presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica del governo e ne è responsabile". La proposta, da tempo sostenuta da Italia viva e Azione, ma vicina anche all'opzione preferita da Fratelli d'Italia, è una di quelle su cui il governo ha lavorato nelle scorse settimane, durante il lungo confronto con i partiti d'opposizione.

Sul tavolo c'erano diverse possibilità, dall'elezione del presidente della Repubblica a quella, appunto, del capo del governo, fino a un sistema diverso e più simile al cancellierato tedesco. Renzi ha messo pressione al governo di Giorgia Meloni, dicendo che la sua "è una proposta che, a parole, ha il consenso della maggioranza e di parte dell'opposizione. Il governo chiacchiera, è nove mesi che fa melina. Ricordo che questa proposta faceva parte del programma elettorale del Terzo polo alle scorse elezioni politiche, su questa ci siamo impegnati".

Nella conferenza stampa, il leader di Italia viva ha anche contestato l'idea che il suo partito stia facendo in questo modo un assist al governo Meloni: "Noi siamo l'unica opposizione seria al governo. C'è chi la fa con le bandierine in piazza, chi la fa con le proposte di legge".

La proposta di rinunciare a una settimana di ferie e l'attacco sul salario minimo a Pd, M5s e Azione

Renzi ha anche aggiunto altri due punti nel suo intervento. Per prima cosa ha proposto che il Parlamento rinunciasse a una delle cinque settimane di ferie che inizieranno a breve per lavorare "al primo disegno di legge che abbiamo presentato in questa legislatura: disposizioni per il contrasto del dissesto idrogeologico, ripristino di Casa Italia e Italia sicura. Se vogliamo, la settimana prossima si cancellano le ferie, si viene qui e si vota questa proposta, dato che il governo si è impegnato a intervenire".

Infine, il senatore ha criticato la proposta di salario minimo promossa dagli altri partiti di opposizione: "La chiamo proposta Conte e altri, perché è a prima firma Conte, e ha un forte appoggio della Cgil. Non la condivido per un motivo semplice: si stabilisce un fondo pubblico per aumentare il salario di una fascia di popolazione. Ma un fondo pubblico significa alzare le tasse per gli altri lavoratori".

E ha continuato: "Perché devo aumentare le tasse a un operaio o un impiegato, o a chiunque vogliate, per il salario minimo, quando il salario minimo si deve fare in altro modo? Io firmo la proposta per una governance d'impresa partecipata dai lavoratori, proposta di legge d'iniziativa popolare presentata dalla Cisl. La proposta è che i lavoratori partecipino agli utili: se faccio un bel guadagno alla fine dell'anno, quell'utile viene detassato se va ai lavoratori".

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