Renzi “festeggia” due anni di Governo: “Il futuro è tornato di casa in Italia”
“L’Italia non è più il problema d'Europa, l'Italia ora c’è, è tornata, è forte e solida. Ci sono ancora molte cose da fare, ma io ho la fame del primo giorno e ho ancora voglia di continuare”. Con queste parole, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha aperto la conferenza stampa di “celebrazione” dei suoi primi 24 mesi a Palazzo Chigi, tenuta a Roma nella sede della stampa estera. Nella sua lettura, con l’azione dell’esecutivo in questi mesi, “il futuro è tornato di casa in Italia” e il Paese può e deve guardare con ottimismo al futuro. Ma non esiste futuro senza l’Europa, aggiunge: “L'Italia lavora per rafforzare la più grande costruzione politica mai fatta, non per ottenere qualche briciola di compensazione; noi ci muoviamo per l'ideale europeo”.
In generale, l’orizzonte di Governo resta sempre lo stesso: “Siamo esattamente alla metà della nostra esperienza, perché la legislatura terminerà a febbraio del 2018; è importante capire che ognuno di voi può dare un giudizio variegato, ma quello vero lo daranno gli elettori nel 2018”. Per ora, aggiunge, “il dato di fatto è che mai in nessun Paese europeo tante riforme sono state fatte in così poco tempo” e questo è il segno che “siamo affamati di cambiamento, perché ancora troppe persone non hanno un lavoro e in tanti ancora ci chiedono di rimetterci in moto”. Però, nella lettura del Presidente del Consiglio, resta un fatto politico: “Ciò che sembrava impossibile, ovvero impostare un percorso di cambiamento in Italia, ormai è un dato oggettivo”.
Quanto agli impegni in agenda, quello sulle unioni civili resta snodo cruciale: “Dobbiamo chiudere e dobbiamo farlo in fretta, ma bisogna tener conto di questo piccolo problemino che è sorto, ovvero che il PD non ha i numeri per approvare da solo la legge; se in Italia cambiare idea è una virtù, allora i 5 Stelle sono dei campioni, visto che lo fanno spesso; martedì sera il gruppo dei senatori del PD proverà a chiudere la questione. Io sono convinto che non possono esserci bambini di serie A e B, ma al momento in Italia non esiste legge neanche sulle unioni civili”.
Resta la grande questione dell'immigrazione, con Renzi che ripete: "Noi abbiamo il dovere di salvare vite umane e sappiamo cosa vogliamo dall'Europa. Siamo quelli che fanno più rimpatri e abbiamo proposto un piano per l'accoglienza e la gestione dei flussi, ora tocca agli altri Paesi Ue, perché la risposta non può che essere complessiva".