Renzi esulta per la frattura nei 5 Stelle: “Implosione è merito di Draghi, siamo ai titoli di coda”
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, esulta per la frattura nel Movimento 5 Stelle e rivendica parte del merito di quanto sta avvenendo in casa pentastellata. “Sei mesi fa Conte e Grillo guidavano il Paese, oggi si contendono lo statuto del Movimento Cinque Stelle. È un grande passo in avanti per l'Italia. Draghi gestisce i vaccini, la ripresa, i meeting internazionali. Conte discute del terzo mandato di Toninelli. Sinceramente mi sembra che stia andando davvero tutto bene”, afferma in un’intervista al Giornale. Secondo Renzi l’implosione del M5s “è tutta colpa – o forse direi merito – del governo Draghi. E spero che adesso, sei mesi dopo, qualcuno inizi a darci atto dello straordinario coraggio che abbiamo avuto aprendo una crisi contro tutti, controcorrente. Oggi con Draghi i Cinque Stelle implodono. Ma attenzione: nei prossimi mesi cambieranno anche gli altri partiti, sia a destra che a sinistra. E anche quelli più centrali, ovviamente. Nulla sarà più come prima. Lo considero un bene per l'Italia”.
Per il leader di Italia Viva “il fatto che non ci siano più Arcuri, Bonafede, Costa, Boccia, Provenzano e che al loro posto ci siano persone più capaci come Figliuolo, Cartabia, Cingolani, Gelmini, Carfagna mi sembra una svolta positiva. Ovviamente è solo l'inizio. Però io sono molto ottimista. L'Italia vedrà tra il 2022 e il 2023 un nuovo boom economico. Il fatto che lo gestisca Draghi e non i grillini è un gran bene per il Paese. Questi tireranno avanti con qualche accordicchio per un po'. Ma nel frattempo il capitale di credibilità residuo scenderà ancora. Per il governo non è un problema, i numeri ci sono comunque, anche in caso di scissione”.
Nessuna preoccupazione, per Renzi, sull’elezione del prossimo presidente della Repubblica: “Si vota tra sei mesi, ci sono tutti i tempi per fare un buon lavoro tutti insieme. I numeri per eleggere un presidente della Repubblica che sia filo europeo e filo atlantico ci sono. Non vedo perché mettere il carro davanti ai buoi. A febbraio ci porremo il tema del successore di Mattarella. Capisco che per qualcuno del Pd io sia un'ossessione, ma fossi in loro mi preoccuperei dei Cinque Stelle, non di Italia Viva. L'Agenda Draghi è l'agenda che serve al Paese. Gli inconsolabili che rimpiangono Conte, a mio avviso, fanno del male al Pd. Ma credo sia un dibattito lezioso: se persino Grillo dà dell'incapace a Conte, penso che siamo arrivati ai titoli di coda del Movimento Cinque Stelle. Lasciamoli fare da soli: si stanno distruggendo tra loro, inutile intervenire”.