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Renzi elogia Letta: “Meglio di Zingaretti, Italia Viva decisiva anche nella prossima legislatura”

Matteo Renzi rivendica il ruolo di Italia Viva, sostenendo che il suo partito possa continuare a essere decisivo anche nella prossima legislatura. Parlando del Pd, invece, si sofferma sugli ultimi due segretari: “Zingaretti aveva consegnato a Conte la leadership del centrosinistra, Letta rivendica un profilo riformista. Meglio Enrico, su questo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Matteo Renzi preferisce Enrico Letta a Nicola Zingaretti per la guida del Pd e rilancia Italia Viva, assicurando che non ha intenzione di abbandonare il suo progetto. Intervistato dal Messaggero, Renzi risponde a una domanda sui rapporti con Letta e il Pd: “Non so se più facili, sicuramente più semplici. Zingaretti aveva consegnato a Conte la leadership del centrosinistra. Letta invece rivendica un profilo riformista. Meglio Enrico, su questo. Vediamo però se dalle parole si passerà ai fatti e il primo banco di prova, ovviamente, sono le amministrative a cominciare dalla Capitale”. Per Renzi, infatti, “il voto romano è il più importante delle prossime elezioni. Mi auguro che il Pd non si farà risucchiare da un accordo con la Raggi”.

Il leader di Italia Viva torna anche sul famoso “Enrico stai sereno”: “Le parole volano, i fatti restano. Il cambio di governo fu una decisione pressoché unanime della coalizione per dare una scossa all’azione dell’esecutivo. Io non sono pentito di ciò che abbiamo fatto negli anni di governo, anzi. Agli altri lascio gli slogan io mi tengo le statistiche di Pil, occupati, tasse. In quegli anni c’era chi aumentava l’Iva e chi toglieva l’Imu. Ma non mi interessa tornare su un argomento che per me ormai è passato remoto. Io sono sereno davvero, come vede. Molto sereno”.

Nessuna intenzione di abbandonare Iv, per Renzi: “Siamo stati decisivi in tutti i passaggi di questa legislatura, soprattutto dopo la crisi aperta da Salvini e dopo quella aperta da Conte. Dicono che abbiamo il 2%, ma non si rendono conto che l’importante non sono i sondaggi ma la capacità di fare politica. E anche chi mi odia deve riconoscere che noi l’abbiamo fatta. Abbiamo due anni davanti per crescere, avvicinare i più giovani, alimentare un dibattito sulle idee. Se faremo questo, saremo decisivi anche nel 2023 per la prossima legislatura”.

In vista delle amministrative un tema fondamentale, secondo Renzi, è quello della parità di genere di cui tanto si discute in questi giorni nel Pd: “Sicuramente credo che la parità di genere che il Pd ha finalmente evocato porterà la coalizione a proporre candidature femminili nelle principali città e nelle principali elezioni suppletive: mi sembra una bella svolta e noi di Italia Viva su questo tema siamo pronti a offrire le nostre migliori candidature. Se invece vogliono fare a meno di noi per rincorrere le follie di Beppe Grillo, auguri: andremo avanti a testa alta, rappresentando l’alternativa al bipopulismo”.

Il senatore di Iv rivendica la nascita del governo Draghi con una scelta “giustissima” e si sofferma sulla possibilità di centralizzare la campagna vaccinale, dando meno poteri alle Regioni: “Ho perso un referendum e il posto a Palazzo Chigi per cambiare il titolo V e i poteri delle Regioni, si figuri se non sono d’accordo. Detto questo sui vaccini con Figliuolo si è finalmente fatto un passo avanti, ma ancora non basta. Dobbiamo arrivare a mezzo milione di dosi inoculate al giorno, possiamo farcela”. Sull’ipotesi di prorogare le chiusure anche dopo Pasqua, l’ex presidente del Consiglio commenta: “Lasciamo che il governo decida sulla base dei dati. Ho molto apprezzato che Draghi abbia insistito sulla riapertura delle scuole come priorità assoluta. Ora finalmente pare che si vogliano tamponare i ragazzi all’ingresso: questo serve, altro che banchi a rotelle”.

Renzi si difende anche per i suoi viaggi in Arabia Saudita, ribadendo i concetti già espressi negli ultimi giorni e parlando anche dei suoi tanti viaggi internazionali di questo periodo: “Non lascerò il Parlamento anche se capisco che piacerebbe a molti miei avversari. E rendo conto di tutto, dei miei soldi come delle mie battaglie. Finito il lockdown girerò l’Italia con un nuovo libro, perché non mi fermo davanti alle polemiche, anzi rilancio. Continuerò inoltre a viaggiare. Sono stato e tornerò in Africa, in Arabia Saudita, in Cina, negli Stati Uniti. Ovviamente senza gravare di un solo centesimo sul contribuente italiano”.

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