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Renzi e Grillo uniti nel deridere Di Maio: “Come inviato Ue in Medio Oriente non è credibile”

Il fondatore del M5s torna a parlare di Di Maio: “Vive dentro a un bidone di petrolio e quando si abbassa il prezzo esce”. Gli fa eco Matteo Renzi che sull’inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico dice: “In Medio oriente chi volete che lo ascolti?”
A cura di Giulia Casula
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"Solo il nome mi inquieta un po’. Era politicamente il più bravo di tutti: prima ministro del Lavoro, poi ministro degli Esteri, ora è un diplomatico". Così Beppe Grillo, nell'ultima tappa del suo show Io sono un altro è tornato a parlare dell'ex leader del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio. "Vive dentro a un bidone di petrolio e quando si abbassa il prezzo esce", ha proseguito il comico, alludendo all'incarico che Di Maio – non senza polemiche –  ricopre da maggio dello scorso anno, quando l'Alto Rappresentante Ue Joseph Borrell lo ha nominato inviato speciale dell'Unione europea nel Golfo Persico.

A fare da eco alle parole del fondatore del Movimento pentastellato è arrivata la stoccata del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che in un'intervista a Sky ha criticato l'operato di Di Maio e la sua credibilità come rappresentante di Bruxelles in Medio Oriente. "Con tutto il rispetto per lui, chi volete che segua quello che dice lui? Bisogna mandare qualcuno che conosce il mondo arabo, quello israeliano e gli americani. In questo scenario l'esercito europeo, l'elezione diretta del presidente della Commissione europea e il superamento del diritto di veto, questa sono le cose che servono". L'ex capo politico dei Cinque stelle, che al momento si trova impegnato a seguire le vicende legate al conflitto in Medio oriente non ha replicato, limitandosi a condannare attraverso un post su X il recente attacco missilistico dell'Iran contro Tel Aviv.

Il rapporto tra Grillo e Di Maio: gli sfottò e l'accusa di aver tradito il M5s

Non è la prima volta che nei suoi show Beppe Grillo ironizza sull'ex ministro degli Esteri. A febbraio, in uno spettacolo ad Orvieto alla domanda su cosa pensasse del nuovo inviato speciale dell'Ue, il comico aveva risposto sarcasticamente: "Dio mio, Dio mio, Dio mio". Tra i due il rapporto si era incrinato dopo la fuoriuscita di Di Maio dal partito guidato da Giuseppe Conte, accompagnata dalla nascita di un nuovo soggetto politico "Insieme per il futuro".

La rottura con il M5s non era stata ignorata da Grillo che in un post al veleno aveva accusato l'ex leader pentastellato di tradimento. "Io sarei un traditore? Devo pensare all’Italia non agli altri partiti", aveva replicato Di Maio, salvo poi concedere dolci parole a chi nelle ultime interviste gli chiedeva del rapporto complicato con il fondatore del M5s. "Non lo sento da tanto tempo ma il bene che gli ho voluto, vicendevolmente, è assolutamente invariato. Continua a volermi bene e rappresenta una figura fondamentale della mia vita. Poi ognuno ha preso la sua strada con idee diverse, ma riguarda il presente e il futuro", aveva dichiarato.

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