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Renzi: “Dimettermi da segretario PD? Non ci penso proprio, dibattito lunare”

Il Presidente del Consiglio conferma la volontà di mantenere il doppio incarico e boccia modifiche all’Italicum: “Non vedo in parlamento una maggioranza per una legge alternativa”.
A cura di Redazione
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Torna a parlare dei temi della stretta attualità politica, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, con una lunga intervista rilasciata a Maria Latella su SkyTg24. Una intervista incentrata ovviamente sull'attentato di Dacca, che è costato la vita a nove nostri connazionali e sulla cui dinamica ancora occorre fare chiarezza, al netto di "ricostruzioni fantasiose e polemiche inutili", come le ha definite proprio il Presidente del Consiglio.

Nel corso del colloquio, poi, Renzi è tornato sulle questioni interne al Partito Democratico (che ancora deve celebrare la Direzione Nazionale post elezioni Comunali), confermando la volontà di mantenere l’incarico di segretario e stappando le polemiche di parte della minoranza: “È un dibattito lunare. Specie in un momento in cui mi piacerebbe discutere su cosa facciamo in questa nuova Europa […] Nel resto d'Europa il capo del primo partito è anche il presidente del Consiglio o il primo ministro, come nel Regno Unito. Solo da noi non è andata così a lungo, perché quello che contava era il sistema dei partiti. Se facessimo una polemica in meno e una discussione reale sui contenuti in più sarebbe meglio per tutti”.

Poi sul referendum conferma la volontà di dimettersi nel caso in cui gli italiani bocciassero la sua riforma: “Non ho cambiato idea, sono pronto a trarre le conseguenze del voto degli italiani”. Quanto alla possibilità di anticiparlo, ripete: “No, io voglio farlo il prima possibile, non è un referendum su di me o su qualcun altro”. Infine, sulla possibilità di modificare l’Italicum e sulle polemiche seguite alla calendarizzazione della mozione di Sinistra Ecologia e Libertà che chiede di modificare la legge, afferma: “Non c’è al momento in Parlamento una maggioranza per una legge alternativa. L’Italicum garantisce governabilità e stabilità”.

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