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Renzi dice che la rottura in Liguria è definitiva: “Conte mi odia perché l’ho tolto da Palazzo Chigi”

Italia viva non ci sarà alle elezioni regionali in Liguria del 27 e 28 ottobre, la rottura è “definitiva”. A dirlo è stato Matteo Renzi, intervenendo all’assemblea nazionale di Iv. L’ex segretario del Pd si è rivolto a Giuseppe Conte: “Mi odia perché l’ho tolto da Palazzo Chigi. Sa che Schlein può fare la premier e lui no. La vede come avversaria e l’attacca”.
A cura di Luca Pons
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Alle elezioni regionali della Liguria è "una rottura definitiva" quella tra Italia viva e il resto del centrosinistra, che sosterrà l'ex ministro Andrea Orlando. Lo ha certificato Matteo Renzi, fondatore del partito intervenuto oggi all'assemblea nazionale di IV. "Ce l'hanno detto all'ultimo minuto, altrimenti avremmo fatto una lista. Quindi, che vinca il migliore tra Bucci e Orlando. O che perda il peggiore, dipende dai punti di vista", ha dichiarato.

Non è un segreto che alla base del passo indietro di Italia viva ci siano le presunte pressioni del Movimento 5 stelle. E dal palco Renzi non ha risparmiato attacchi duri al presidente pentastellato Giuseppe Conte: "Sa che Schlein può fare la premier e lui no. E non lo accetta". Secondo il leader di Iv, "Conte si è trovato all'improvviso a Palazzo Chigi, e lui la considera la sua residenza. Si stupisce al pensiero che possa andarci Schlein".

"Per quello mi odia, non per la Liguria, ma perché l'ho tolto di lì. Hanno chiesto di pentirci su questo, ma io sono orgoglioso di aver mandato a casa Conte per Draghi. Se per entrare nel campo largo devo fare abiura tenetevi il campo largo", ha detto. Conte, ha insistito l'ex segretario del Pd, "pensa che la politica sia la poltrona. Il M5s è diventato la succursale romana di Poltrone e sofà. Non è cattivo, è così. Quindi ora vede Schlein come avversaria e l'attacca" per  "mettere in discussione la sua leadership".

Ora la linea di Italia viva non è definita: "Siamo disponibili a fare un centrosinistra alternativo alla Meloni, ma non con il cappello in mano. Siamo disponibili a dialogare ma non a fare decidere Conte". A Genova da parte di Iv "c'è stato un chiaro segnale di generosità, abbiamo accettato di non presentare il simbolo. Alla fine 5 Stelle per fare l'accordo hanno detto che avrebbero scelto loro i nostri candidati. Ma nessuno di noi rinuncia alla dignità. Capisco che per Conte è difficile da capire, perché per noi la dignità vale più di una poltrona, per uno come Conte la poltrona vale più di tutto".

Renzi non ha comunque rinunciato all'unità delle opposizioni: "L'unica forza del governo sta nelle divisioni del centrosinistra, che è il principale sponsor di Giorgia Meloni. È un'opposizione parlamentare di ‘sfascisti'. Quando nel centrosinistra mettono i veti come hanno fatto nel 2022 alla fine perdono le elezioni e vince la Meloni". E ha replicato a chi afferma che Iv porterebbe pochissimi voti: "I numeri dicono che senza questa comunità non si vincono le politiche. Il risultato delle politiche, che sarà sull' 1 o 2%, si giocherà sul filo dei voti, sull'impegno dei candidati. I nostri voti sono decisivi ma si infrangono sul tema dei veti".

Renzi ha concluso attaccando ancora una volta Conte: "A differenza sua, non faccio politica con le ambizioni personali o i risentimenti personali. Abbiamo dato la disponibilità, una volta che Schlein ha aperto a un centrosinistra vincente, ad andare a sederci a un tavolo. In Liguria non è stato possibile, se sarà possibile alle elezioni politiche lo vedremo. Quello che è certo è che noi alle politiche ci saremo con una lista di centrosinistra. Se alleato o no lo vedremo".

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