Renzi dice che il Pd gli ha offerto un posto sicuro in Parlamento e che lui ha rifiutato
Il leader di Italia viva Matteo Renzi si presenterà da solo per le prossime elezioni, e a nulla è servita l'offerta fatta da Enrico Letta ai potenziali alleati, che ha promesso il ‘diritto di tribuna' in Parlamento ai possibili alleati in coalizione. Offerta respinta al mittente. L'ex premier dice di aver ricevuto la proposta, ma di essere intenzionato a proseguire la sua corsa solitaria, con Italia viva collocata in un centro riformista, in quello che vorrebbe essere il ‘terzo polo', e che al momento è sprovvisto di alleati, dopo la chiusura dell'accordo tra Letta e Calenda, che hanno stretto un patto dividendosi i collegi uninominali. La proposta del diritto di tribuna sembra invece essere stata accolta dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che con il suo nuovo ‘Impegno civico lanciato insieme a Bruno Tabacci faticherebbe ad arrivare al 3%.
"Cosa è il diritto di tribuna? Un posto garantito come capolista del PD a tutti i leader dei partiti in coalizione. Così sono sicuri di entrare in Parlamento. Lo hanno proposto anche a noi. Pare che al momento abbia accettato di prendere questo posto e correre con il simbolo del PD, Luigi Di Maio. Amici miei, ma la dignità dov’è?", attacca Renzi in un post su Facebook
"Ho lasciato il PD perché non condividevo le idee di quel gruppo dirigente. Io non mi faccio adesso candidare da quel partito per salvare una poltrona. Le idee valgono più dei posti. Per me la politica è un ideale, non un centro per l’impiego. E a chi mi chiede se useremo il diritto di tribuna rispondo: mi chiamo Matteo Renzi, io, non Luigi Di Maio. Meglio rischiare di perdere il seggio che avere la certezza di perdere la faccia".
Anche questa mattina, in un'intervista a La Nazione, Renzi aveva raccontato di essere stato contattato da "sherpa" del Pd, che gli avevano offerto posti per lui e per qualcuno dei suoi, ma ha detto di aver rifiutato, perché "si può perdere una poltrona per un'idea, non un'idea per una poltrona".
Inun'intervista a Fanpage.it la ministra Elena Bonetti ha ribadito il concetto: "Chi vuole fare politica non si accontenta di un diritto di tribuna, vuole cambiare le cose, vuole dare una risposta concreta ai bisogni del Paese. Noi vogliamo fare politica seriamente, non abbiamo bisogno di una tribuna, per accontentarci di posti. Noi i nostri posti li abbiamo lasciati. Io quando mi sono dimessa dal governo Conte, che poi ha creato le condizioni per arrivare a Mario Draghi, l'ho fatto lasciando una poltrona per il bene superiore del Paese, perché sapevo che in quel momento non c'era in gioco il mio destino personale, ma quello del Paese".