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Renzi: “Crisi e disoccupazione, ma la politica parla del voto su Berlusconi”

“Per favore, adesso possiamo parlare dell’Italia? Vi prego, occupiamoci dei problemi delle famiglie italiane, di tutti gli italiani, non solo di un italiano”. Così Matteo Renzi in una lettera a militanti ed elettori.
A cura di Redazione
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Dopo la Leopolda 2013, Matteo Renzi è tornato a confrontarsi con i temi della campagna per le elezioni a segretario del Partito Democratico, ma soprattutto con l'attività amministrativa da Sindaco di Firenze (carica che non lascerà nemmeno nel caso in cui dovesse battere Cuperlo, Pittella e Civati e succedere a Guglielmo Epifani al Nazareno). Eppure, nella consueta newsletter inviata a militanti e simpatizzanti, Renzi spiega di non poter trattare con precisione i temi della sua attività amministrativa (rimandando alla prossima mail) e si concentra sui temi all'ordine del giorno della politica, attaccando: "La disoccupazione a settembre tocca il record storico: 12,5%. E di cosa parla la classe politica? Di come cambiare i centri per l'impiego, il lavoro, la formazione professionale, la burocrazia, il sistema del credito, gli investimenti stranieri? No. Parla delle modalità con cui il Senato deve votare per la decadenza di Berlusconi. Si vota in modo segreto, così magari qualcuno fa il furbo, o si vota in modo palese, così tutti si assumono le proprie responsabilità? Tutto qui. E il voto non è sul destino politico di Berlusconi, già segnato da una condanna in via definitiva per evasione fiscale e dall'imminente interdizione, oltre alla decadenza".

Insomma, il Sindaco di Firenze prova a rovesciare il paradigma e continua: "Per favore, adesso possiamo parlare dell'Italia? Vi prego, occupiamoci dei problemi delle famiglie italiane, di tutti gli italiani, non solo di un italiano. La disoccupazione galoppa e noi pensiamo se votare segreto o palese? E perché mai? Per consentire a chi non ha il coraggio delle proprie azioni di dire una cosa e votare l'opposto?". C'è poi spazio per alcune considerazioni sulla corsa alla segreteria ("I congressi si fanno sulle mozioni, la politica sulle emozioni", risponde Renzi a chi lo accusa di andare poco sul concreto), nonché per un commento sull'ipotesi di ridurre il contante: "Non c'è dubbio che più la moneta è elettronica, più si elimina spazio per chi evade. Ma dobbiamo essere seri. Se vogliamo investire sulla moneta elettronica, che è oggettivamente il futuro, dobbiamo abbassare le commissioni bancarie".

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