Renzi contro Conte: “È malato di complottismo, le sue accuse sono medaglie al merito”
Renzi contro Conte, ancora. Il duello a distanza tra l'ex presidente del Consiglio e il leader di Italia Viva, che ha voluto la fine del secondo governo Conte, continua. Il senatore fiorentino sottolinea nuovamente il suo merito nella nascita dell'attuale esecutivo guidato da Mario Draghi e insiste sul cambio di passo. In un'intervista al Corriere, Renzi rispedisce al mittente la riflessione di Conte, che aveva parlato di una crisi di governo "per una convergenza oggettiva di interessi" e della decisione del senatore di staccare la spina dovuta al fatto che "Italia Viva non decollava nei sondaggi". Opposta la versione di Renzi, che ricorda quei giorni: "Nessuna operazione segreta, ho lavorato alla luce del sole perché pensavo che Draghi fosse meglio di Conte".
Il leader di Italia Viva mette subito in chiaro le cose: "Non solo non mi nascondo, ma rivendico questa operazione – attacca Renzi – Le accuse che Conte mi rivolge sono per me medaglie al merito". Il senatore fiorentino parla del complottismo, di cui incolpa l'ex presidente del Consiglio, come una malattia di chi "non si assume mai le proprie responsabilità". E sottolinea che invece, secondo lui, tutti erano schierati contro la crisi di governo, ma c'era un unico interesse economico per sostituire Draghi con Conte: "Quello dei nostri figli". Renzi torna a parlare di Grande Fratello, riferendosi a Conte e Casalino, e sui sondaggi ribatte: "Ci danno sempre per morti", ma "noi facciamo politica". Sul Pnrr, che l'attuale leader del Movimento 5 Stelle dice sia basato sul suo, Renzi accusa: "Non l'aveva neanche letto, né ha letto quello di Draghi".
Sulle riaperture, Renzi spiega che sono "un dovere morale e una priorità economica". Il leader di Italia Viva insiste per togliere il "folle" coprifuoco e sottolinea il "bisogno di tornare al ristorante, al cinema e a teatro". Il leader di Italia Viva torna anche sull'inchiesta di Report e sul suo incontro con il dirigente dei servizi segreti Mancini: "Io non ho nulla da nascondere, se volessi organizzare qualche incontro riservato non lo farei all’autogrill, ma tra quattro mura protette".