video suggerito
video suggerito

Renzi: “Ci hanno detto che non serviamo, se ci sono i responsabili alla fiducia noi votiamo no”

Dopo aver innescato la crisi di Governo e dopo che Giuseppe Conte ha annunciato la fiducia alle Camere all’inizio della prossima settimana, torna a parlare Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha detto che il premier non gli ha mai risposto sul Recovery plan, fino a dicembre, quando “hanno presentato il documento e non c’erano le cose che servivano”, ha detto a Dritto e Rovescio. “Noi volevamo cambiare delle cose e ci hanno offerto due poltrone in più, a noi interessano le idee non le poltrone”. Alla fine “ci hanno detto che non gli serviamo”.
A cura di Tommaso Coluzzi
1.445 CONDIVISIONI
Immagine

Il giorno dopo aver innescato la crisi di Governo, con le dimissioni delle ministre e del sottosegretario di Italia Viva, Matteo Renzi torna a parlare. Dopo che il presidente del Consiglio Conte è salito al Colle e, d'accordo con Mattarella, ha deciso di andare a riferire alle Camere e chiedere la fiducia tra lunedì e martedì della prossima settimana. "Ho scoperto che tra le tante cose che dicono di me avrei anche truccato le elezioni in America insieme a Obama", ha ironizzato Renzi in apertura di collegamento a Dritto e Rovescio, su Rete 4. "Io sto chiedendo una cosa semplice, che ci siano più soldi per la sanità, con il Mes, più soldi per i giovani, avevano approvato un documento senza leggerlo". Su Di Maio, che ha detto che le strade con il leader di Italia Viva si sono divise ha detto: "Sono veramente dispiaciuto per Di Maio, avrà più tempo di occuparsi di politica estera, che da quando è lì non si lavora più sulla Libia né sulla Cina, quando si va in America sbaglia interlocutore, sono contento almeno avrà più tempo per provare a fare il ministro degli Esteri".

Poi Renzi è tornato all'estate scorsa: "Io il 22 luglio, sei mesi fa, mi sono alzato in Parlamento, non sui social, e ho chiesto al presidente del Consiglio di dedicare agosto alla scrittura del Recovery plan, è così che si risponde ai commercianti, nel Recovery plan c'è la risposta alla vita delle persone, non temi astratti". E poi attacca: "Non m'ha risposto Conte, da agosto, poi a dicembre hanno presentato il documento e non c'erano le cose che servivano. E non c'erano i soldi per la sanità, noi volevamo cambiare delle cose e ci hanno offerto due poltrone in più, a noi interessano le idee non le poltrone". Alla fine "ci hanno detto che non gli serviamo".

Renzi ha attaccato il Governo su diversi punti portati avanti in questi mesi: "Dopo che per sei mesi chiedi di sbloccare i cantieri, e non fanno nulla, poi ho chiesto che si riaprissero scuole perché così ragazzi non perdono un anno, noi abbiamo preso 461 milioni di euro e li abbiamo buttati via per i banchi a rotelle". Poi "ho chiesto di pensare alla crisi del lavoro perché è inutile dare il ristoro se non dai occasione di ripartita". Durante la pandemia "esiste ancora democrazia o bisogna interromperla?", chiede Renzi. Poi ha detto "se sto fuori sto fuori, se non ci sono i numeri si andrà al Quirinale per fare altro Governo".

Poi ha continuato, sulla crisi di Governo ha detto: "Se loro non ci vogliono, noi continueremo comunque a votare le cose che servono all’Italia", e quindi i ristori, lo scostamento di bilancio e le misure anticovid. E su cosa succederà la settimana prossima, Renzi ha rilanciato: "Se ottiene 161 voti Conte ha vinto e governa, poi voglio vedere come ma a questo punto non è un mio problema, se invece non arriva si farà nuovo Governo". Una cosa è certa, per Renzi: "Alle elezioni non si va, si va nel 2023".

1.445 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views