Renzi: “C’è chi usa metodo Bubka e alza l’asticella. Oggi giornata difficile? E per chi?”
Dal palco di Assolombarda, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha richiamato la platea di imprenditori al fatto che l'Italia sia "patria di visione, non di divisioni". Con Expo, ha ricordato il premier "abbiamo dimostrato che la cultura del No e dell'odio non funziona, con la rassegnazione non si va da nessuna parte". Il paese "ha bisogno di essere rincuorato" per superare la "cultura dell'odio che ci ha fatto perdere tante occasioni", ha aggiunto Renzi, che non ha fatto esplicita menzione allo scontro interno che potrebbe ufficializzarsi durante la direzione del Partito democratico prevista per oggi pomeriggio. Durante la riunione, convocata dal presidente del Consiglio per illustrare la proposta di modifica alla legge elettorale Italicum, infatti, la minoranza del Partito Democratico, capitanata da Pier Luigi Bersani, Massimo D'Alema e Gianni Cuperlo, ufficializzerà la decisione di votare "no" al referendum, già anticipata questo week-end sui media, provocando ulteriori spaccature all'interno del partito. "Giornata difficile? E per chi?", ha risposto a chi l'ha incalzato sulle prossime ore.
"Nel dibattito politico italiano c'è il metodo Bubka", ha spiegato il premier riferendosi al grande saltatore con l'asta ucriano Sergej Bubka. "Ogni mattina – ha proseguito – c'è qualcuno che fa a gara ad alzare l'asticella di un centimetro. Ma siamo a un bivio di fondo: ci crediamo o no nel futuro del paese".
"Ieri ho fatto un appello Renzi perchè dialogasse con i compagni del No. Con analoga fermezza rispondo a chi ventila scissioni: qui non è in gioco il destino individuale di ciascuno di noi, ma il lavoro, l'impegno e gli ideali di milioni di persone che guardano ancora con fiducia al Pd", ha cercato di mediare il governatore della Toscana, Enrico Rossi. In una direzione simile anche il sindaco di Bologna Virginio Merola, secondo il "rischio è arrivare all'implosione del partito. Questa contrapposizione su un referendum che finalmente dopo 20 anni fa quel minimo di riforme necessarie non credo sia comprensibile fuori dal dibattito interno del Pd e quindi come sindaco mi permetto di dire: cercate un accordo perchè altrimenti la situazione sfugge di mano".