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Renzi: “Banca Etruria gigantesca arma di distrazione di massa, incontro Boschi-Vegas normale”

Il segretario del Pd Matteo Renzi difende Maria Elena Boschi dopo le parole del presidente di Consob Vegas. “Sono sconvolto dal fatto che questo tema sia una gigantesca arma di distrazione di massa”, afferma sostenendo che non c’è nessuno problema o stranezza nell’incontro tra Boschi e Vegas.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il segretario del Pd ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi difende Maria Elena Boschi dalle accuse ricevute oggi dopo le parole di Giuseppe Vegas, presidente di Consob, che ha rivelato di aver incontrato l’allora ministra per le Riforme parlando con lei della vicenda Banca Etruria. Renzi, intervistato durante la trasmissione Piazza Pulita, si dice “sconvolto dal fatto che questo tema sia una gigantesca arma di distrazione di massa”.

La vicenda di Banca Etruria è quindi solo una delle tante, secondo il segretario del Pd: “In questi anni ci sono state ruberie nelle banche a tutti i livelli. Banche comprate a sei miliardi e rivendute a nove. Ci sono stati scandali clamorosi in molte banche popolari, acquisizioni che gridano vendetta. C’è stato un sistema sulle banche che non ha funzionato. Penso quindi che si debbano cambiare delle cose. Da due anni i media parlano quasi esclusivamente di Banca Etruria. Chi ha sbagliato deve pagare, hanno fatto delle schifezze clamorose anche lì”. Secondo Renzi, quindi, Banca Etruria è stata “utilizzata strumentalmente per non parlare dei veri scandali”.

Renzi esclude l’ipotesi di un conflitto d’interessi della Boschi sostenendo che non c’è nulla di strano se “il ministro dei Rapporti con il Parlamento incontra il presidente della Consob”: “Lo ritiene un problema? Io no”. “Da quello che si è letto – aggiunge – credo che le pressioni non ci sono state”.

‘Mi candido in Toscana e aspetto Salvini’

L’ipotesi del voto il 4 marzo non viene smentita da Renzi che, anzi, la ritiene “una data bellissima… per chi ama Lucio Dalla”, ricordando una canzone del cantautore. Renzi ribadisce di volersi candidare in Toscana. “Camera o Senato? Non ho ancora deciso, aspetto Salvini. Mi fa piacere confrontarmi con Salvini”.

Il segretario del Pd attacca poi l’alleanza tra lo stesso leader della Lega e Silvio Berlusconi: “Non sono d’accordo su niente. Si mettono d’accordo per il 4 marzo e gli altri mesi li passano litigando. Quindi è più serio chi come noi e D’Alema si divide e fa chiarezza o chi sta insieme per finta?”.

Renzi esclude anche un accordo post-elettorale con Berlusconi: “È impossibile fare l’accordo in questo momento con un centrodestra populista – risponde a precisa domanda -. Lo escludo” un accordo dopo il voto. E sul candidato del Pd dice ancora: “Qualsiasi candidato del Pd – Gentiloni, Minniti, Franceschini, Delrio, Orlando, Renzi – è più credibile agli occhi dei moderati di quanto lo sia Salvini”.

‘Non ci sono i numeri per lo Ius Soli’

L’intervista di Renzi è iniziata con una discussione sullo Ius Soli. Il segretario del Pd sostiene che questa legge non è stata fatta “semplicemente perché non ci sono i numeri, se ci fossero stati l’avremmo fatto”. “Penso che arriverà nei prossimi anni” la legge sulla cittadinanza, ma “spero che arrivi prima”, aggiunge. E ricorda ancora: “Bersani le elezioni non le ha vinte, il presidente del Consiglio ha deciso di non mettere la riduzione per non rischiare di mandare a casa il governo su questo”.

Renzi risponde anche alle domande in trasmissione sugli ultimi blitz fascisti e sulla possibilità di sciogliere alcuni gruppi neofascisti e neonazisti: “Sono favorevole alla Costituzione che prescrive delle regole che il governo e lo Stato devono seguire”. Infine Renzi parla del suo passato e del suo futuro. "Ho 42 anni, se guardo ai numeri penso che è possibile" tornare a essere il presidente del Consiglio "ma non è oggi il mio assillo". E racconta delle tre occasioni in cui è stato tentato di lasciare il Pd, pur decidendo di non farlo: "L'ho pensato quando ho perso da Bersani, dopo il 40% alle Europee e dopo il referendum costituzionale, quando hanno iniziato a farmi la guerra dall'interno. Ma sono rimasto perché non tradisco la mia comunità".

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