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Renzi attacca Meloni: “È arrogante, supponente e ridicola: aveva ragione Berlusconi”

Duro attacco di Matteo Renzi, leader di Italia viva, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Chiamato in causa nella polemica politica su Arianna Meloni, Renzi ha risposto nella sua newsletter attaccando politicamente il governo. Poi ha ricordato le critiche scritte da Silvio Berlusconi nel 2022 in un appunto privato: “La penso sempre di più come lui”.
A cura di Luca Pons
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"Su Giorgia Meloni la penso sempre più come la pensava Silvio Berlusconi nel celebre appunto dell’ottobre 2022, fotografato in Senato: ‘Giorgia Meloni ha un comportamento supponente, prepotente, arrogante, offensivo, ridicolo‘". Con queste parole Matteo Renzi, leader di Italia viva, ha attaccato direttamente la presidente del Consiglio, ricordando uno dei casi che avevano creato tensioni nel centrodestra prima della nascita dell'attuale governo.

L'intervento di Renzi è arrivato tramite la sua newsletter, all'interno di una lunga presa di posizione sul caso di Arianna Meloni. La polemica, che ha innescato attacchi tra maggioranza e opposizione coinvolgendo anche la magistratura, è quella lanciata da un editoriale di Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, secondo cui sarebbe in dirittura d'arrivo un avviso di garanzia rivolto alla responsabile della segreteria politica del partito e sorella di Giorgia Meloni. L'indagine, di cui al momento non c'è prova, secondo Sallusti sarebbe l'effetto di un complotto tra giornali, sinistra e magistratura. Nell'editoriale, il direttore ha citato anche Renzi, che avrebbe avuto un "ruolo" in questa macchinazione, per poi ritrattare in parte il giorno dopo, dicendo che il leader di IV sarebbe un "utile idiota".

Renzi ha quindi ricordato che sul caso di Arianna Meloni – non la presunta inchiesta, ma la sua presunta partecipazione ad alcuni vertici del governo sulle nomine in Rai e Ferrovie dello Stato – Italia viva si è limitato a presentare delle interrogazioni parlamentari: "Abbiamo richiesto che il governo risponda in aula sui criteri delle nomine in Rai, in Fs e nelle altre società di Stato. La risposta di Fratelli d’Italia è stata prima una scarica di insulti contro Italia Viva e la sua gente". Una reazione "gravissima": "In democrazia la maggioranza governa, l’opposizione controlla".

Renzi ha poi parlato della polemica degli ultimi giorni: "Ancora più grave, la Meloni e i suoi hanno iniziato a gridare al complotto. Penso sia il ventunesimo complotto denunciato dalla premier. Con questo governo ormai ci sono più complotti che riforme. E il complotto sarebbe un complotto organizzato da me e da Italia Viva con i magistrati e i giornalisti per far indagare Arianna Meloni".

L'ex presidente del Consiglio ha insistito: "Se domattina Arianna Meloni riceve un avviso di garanzia, cosa che per altro non mi auguro, a me non cambia assolutamente nulla. Perché io sono davvero garantista e per me un avviso di garanzia non impatta sul dibattito politico. La mia critica al governo è politica: abbiamo un Paese in mano alla parentocrazia tra premier, sorelle e cognati. Questa concentrazione di parenti esiste solo in Italia e in Corea del Nord. Ma questo non c’entra nulla con l’eventuale avviso di garanzia a Arianna"

Infine, ha aggiunto che "Giorgia Meloni non può dare lezioni di garantismo. Può darci lezioni di vittimismo, materia su cui potrebbe tenere un master all’università". Per poi ricordare e condividere le parole di Berlusconi sul comportamento "supponente, prepotente, arrogante, offensivo, ridicolo" della premier.

Dopo una serie di attacchi politici – sulla "assoluta inconsistenza della politica economica" del governo, sulla gestione del Pnrr a rilento e sul potere d'acquisto delle famiglie in calo, tra le altre cose – Renzi ha nuovamente rivendicato l'impronta garantista del suo partito: "Italia Viva continuerà a fare la propria parte. Senza alcun riferimento alle indagini che non ci riguardano e non ci interessano. Se la Meloni è preoccupata, se e quando avrà voglia ci spiegherà il perché".

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