Renzi: “Arabia Saudita è baluardo contro estremismo islamico”. Saviano: “Si ritiri da vita pubblica”
"Sono stato a fare una conferenza, ne faccio tante ogni anno in tutto il mondo. Stiamo parlando di uno dei nostri alleati più importanti: il regime saudita è un baluardo contro l'estremismo islamico": con queste parole Matteo Renzi indirizza le polemiche scoppiate in questi giorni in seguito alla sua partecipazione a un convegno insieme al principe ereditario Mohammad bin Salman. Un evento in cui aveva definito l'Arabia Saudita come il "centro di un nuovo Rinascimento", nonostante si tratti di uno dei regimi autoritari più severi del pianeta.
"Temo che sia un argomento per attaccarmi personalmente, non riuscendo a rispondere sui contenuti", sostiene Renzi in un'intervista con il Corriere della Sera. Rivendicando quindi la sua presenza a Riyad, ma evitando allo stesso tempo di replicare alle accuse che gli sono state rivolte. Non una parola sui diritti delle donne nel Paese, sulla gestione dei dissidenti politici da parte del regime, sull'assenza di liberà di espressione e di stampa.
"Matteo Renzi dovrebbe avere la dignità di lasciare la vita pubblica del nostro Paese", scrive Roberto Saviano in un post su Facebook. E spiega: "Matteo Renzi è un Senatore della Repubblica Italiana, non un ex politico in pensione, non un personaggio secondario che possa permettersi di essere al soldo di chiunque, soprattutto di un principe che silenzia i suoi oppositori condannandoli a morte. Renzi è ancora pagato dallo Stato italiano per il suo lavoro (un senatore in Italia guadagna oltre 14mila euro al mese netti, considerando l’indennità mensile, la diaria e vari rimborsi spese) e il presupposto è che lo faccia con dignità, nel rispetto dei valori costituzionali, dai quali non mi pare sia riconosciuta la possibilità di fare a pezzi gli oppositori politici in sedi diplomatiche, come è accaduto al giornalista del Washington Post Jamal Kashoggi".
Dopo aver definito l'Arabia Saudita "baluardo contro l'estremismo islamico", Renzi sottolinea che "soltanto chi non conosce la politica estera ignora il fatto che stiamo parlando di uno dei nostri alleati più importanti". Ma, come fa notare lo scrittore napoletano, Renzi non ha più alcuna responsabilità o ragione di Stato per gestire le relazioni bilaterali del Paese.