Renzi apre al dialogo con Schlein: “Siamo interessati”
"Italia Viva deve decidere cosa fare da grande". Il partito di Matteo Renzi, dopo la disfatta europea che l'ha visto al di sotto della soglia di sbarramento, nonostante l'accordo con +Europa, ora si trova davanti a un bivio: allearsi con il centrosinistra o rilanciare un Terzo polo.
"Credo che Schlein stia seguendo un percorso interessante dal suo punto di vista. Lei ha detto: non metto veti, non accetto veti. E su questo fa fare al Pd un grande passo avanti", ha dichiarato l'ex premier intervistato da La Stampa. "Perché nel 2022 l'accordo fra Partito democratico e Italia Viva non si fece per una precisa scelta di risentimento personale di Enrico Letta", ha ricordato.
L'ex segretario dem sembra, dunque, aprire al dialogo con Schlein in vista di una possibile ingresso di Iv nel campo largo. "Se non ci sono veti, Italia Viva deve decidere cosa fare da grande. Siamo a un bivio: facciamo una Margherita 2.0 alleata con il centrosinistra?", è la domanda. "Per dirla con De Gasperi: un centro che guarda a sinistra, perché tutti sanno – Elly per prima – che senza questo centro la sinistra non vince".
"Oppure facciamo un tentativo di ricostruire il Terzo polo? Questa è la scelta che Italia Viva dovrà fare adesso. È una delle due possibilità: o con il centrosinistra o ancora da soli. Scelta tosta ma una scelta da fare", ha aggiunto. Nei giorni immediatamente successivi alle elezioni europee, il leader di Italia Viva aveva affidato a un lungo post su X la sua amarezza per non esser riuscito – complice i dissidi con Carlo Calenda – a creare un'alternativa centrista e di stampo riformista che potesse offrire una casa ai liberaldemocratici italiani (circa il 7% dell'elettorato).
"Il Terzo Polo è stata un'ottima idea, distrutta inspiegabilmente da Calenda. Marattin, Costa e tanti altri vorrebbero farlo ripartire e io ho già detto che se deve rinascere il Terzo polo, serve un terzo norme rispetto a me o a Calenda", ha aggiunto. A beneficiare del dietrofront potrebbe essere, appunto, proprio Luigi Marattin, in lizza per prendere il posto di Renzi alla guida di Italia Viva.
Della sua candidatura, con molta probabilità, si discuterà al prossimo congresso del partito, previsto per la stagione autunnale. Nel frattempo però, spunta anche l'ipotesi primarie. "Dirigenti della Fondazione Einaudi hanno proposto le primarie perché la nascita di questa scommessa avvenga nei seggi elettorali e non su Twitter: una strada possibile", ha spiegato Renzi.
"Io esco dalla Europee avendo preso molti voti personali. Non sono bastati perché la lista è andata male, vista la radicalizzazione, ma ci ho messo la faccia e ho preso molte più preferenze di chi ha messo veti", ha aggiunto. "Non ho un problema personale: aiuterò a scegliere in modo libero e democratico tra l'ipotesi do un nuovo Terzo polo e di una nuova Margherita. Italia Viva intanto in questi mesi raccoglierà le firme contro l'autonomia differenziata. Che io definisco burocrazia indifferenziata. Voteremo però no al referendum contro il Jobs Act", ha concluso.