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Renzi: “Abbiamo investito più di tutti nel sociale, ma non premieremo i furbi”

Il Presidente del Consiglio, di ritorno dall’Algeria: “Tutte le riforme di cui parliamo hanno un senso se i cittadini riescono a toccare con mano che le cose cambiano sul serio”.
A cura di Redazione
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Nella giornata di ieri, conversando con i giornalisti, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva provato a fare il punto sul complicato percorso di riforme istituzionali, spiegando come in realtà la questione fosse slegata da quella della revisione della legge elettorale. Su quest’ultimo punto, peraltro, era sembrato abbastanza possibilista sull’ipotesi di una specie di clausola di salvaguardia per andare al voto solo nel 2018, ma aveva escluso un legame con le riforme costituzionali (“Sarebbe un atto contro la Costituzione e un emendamento di questo tipo è già stato proposto ed è stato respinto”), spiegando: “Se facciamo la legge elettorale si può fare eventualmente una clausola che dice che la legge elettorale entra in vigore nel 2016: noi la utilizzeremo solo nel 2018, ma va fatta subito dopo anni in cui si è promesso  a vuoto di fare le cose”.

Oggi, parlando durante la Giornata internazionale delle persone con disabilità oggi a Palazzo Chigi, Renzi si è concentrato sulla riforma del Terzo Settore, promettendo che la riforma complessiva sarà presentata in Parlamento tra febbraio e marzo, appunto subito dopo la seconda approvazione della riforma costituzionale. In questo quadro, il capo del Governo ha rivendicato i meriti della sua azione: “Questo è il governo che ha messo più soldi di tutti sulle questioni sociali, ora cerchiamo di non spenderli male, perché spesso questi soldi non vanno a chi ne ha davvero bisogno […] Abbiamo stabilizzato il 5 per mille, con messo 500 milioni per le richieste (se quest'anno ci fossero le stesse dell'anno scorso ci sarebbe un avanzo, che verrebbe distribuito alle associazioni), ma bisogna riuscire a darlo a chi ha bisogno davvero, non a chi fa il furbo”. Del resto, come ha avuto modo di chiosare, "sul terzo settore noi del Governo ci giochiamo la faccia". 

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