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Renzi: “A sinistra sono lontani dalla felicità. Il consenso? Ne ho perso un po’, ma è normale”

Il Presidente del Consiglio in un colloquio con La Stampa: “Quando attaccano “Happy Days” non lo fanno perché si sentono lontano da Fonzie, ma perché si sentono lontani dalla felicità”.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui il centrodestra si dà appuntamento a Bologna per la manifestazione conclusiva della 3 giorni di mobilitazione promossa da Matteo Salvini, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sceglie La Stampa per un colloquio a 360 gradi sulla situazione politica italiana. Al taccuino di Federico Geremicca, Renzi affida prima di tutto un giudizio sull’iniziativa della Lega Nord, bollandola senza mezzi termini come “fallita”: “Mettiamo le cose nel loro ordine, intanto, per capire con che cosa abbiamo a che fare. Di fronte c’è, prima di tutto, una pesante sconfitta di Salvini. Mesi fa, a Ponte di Legno, lanciò il “blocca Italia”: il 6, il 7 e l’8 novembre – disse – bloccheremo il Paese contro il governo. Sto monitorando quel che accade in giro per l’Italia, e l’unico blocco di cui mi dicono – onestamente – è quello intorno alla scaletta degli interventi dal palco di Bologna… L’iniziativa di Salvini è fallita. Ed è fallita perché la parola d’ordine era sbagliata: questo Paese non va bloccato, ma spinto avanti e rilanciato”. In tal senso, azzarda anche un’analisi sui flussi del consenso: “L’Italia moderata non seguirà Berlusconi, se l’approdo dovesse essere la subordinazione a quelli del Carroccio. Credo che il leader di Forza Italia stia cercando di capire quanto vale e quanto pesa nel confronto con Salvini: da quella parte è tutta una gara di equilibri e mosse per registrare chi è il più forte”.

Non poteva mancare un riferimento all’iniziativa del nuovo soggetto politico di sinistra, presentata ieri al Teatro Quirino: “Io li rispetto e non li prendo sottogamba. Detto questo, è evidente che anche la loro iniziativa è il prodotto di una sconfitta, e che quel che accade è una riedizione di quanto già avvenuto in passato a sinistra, con Bertinotti prima e con Vendola poi…”. Sulla frase di Fassina, che aveva spiegato di non volere “l’Happy Days renziano”, poi risponde: “Quando attaccano “Happy Days” non lo fanno perché si sentono lontano da Fonzie, ma perché si sentono lontani dalla felicità. Senza scomodare la costituzione americana e la filosofia politica, io invece credo che la felicità sia l’orizzonte politico da dare agli italiani”.

Infine un passaggio sul suo lavoro e su come è recepito dagli italiani: “Sì, lo so di aver perso un po’ di consenso negli ultimi tempi, ma capita quando governi in situazioni difficili e ti tocca far scelte a volte dolorose. Ma sono contento di quest’anno di lavoro: abbiamo prodotto riforme assai significative, il Paese è di nuovo in piedi, ha ritrovato fiducia e la scossa di cui aveva bisogno mi pare cominci a produrre risultati”.

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