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Renzi conferma mozione di sfiducia a Bonafede e rilancia: “Conte abolisca reddito di cittadinanza”

Dal salotto di Porta a Porta, trasmissione condotta da Bruno Vespa e in onda su Rai 1, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, lancia il suo messaggio nei confronti del governo dopo le fibrillazioni all’interno della maggioranza guidata da Giuseppe Conte. In caso di mancato accordo sulla prescrizione, Iv presenterà una mozione di sfiducia individuale a Bonafede entro Pasqua, fa sapere. E chiede a Conte di abolire il reddito di cittadinanza.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo lo scontro con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e con la maggioranza di governo di cui fa parte, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sceglie gli studi di Porta a Porta, in onda su Rai 1, per dire la sua e chiarire la posizione di Italia Viva. Il senatore di Iv, dal salotto di Bruno Vespa, risponde al conduttore quando gli chiede se Iv presenterà una mozione di sfiducia individuale al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel caso in cui entro Pasqua non venga cambiata la sua riforma: "Penso proprio che andrà così”, afferma confermando una possibile mozione di sfiducia ad aprile. "Spero che ci sia buon senso e si arrivi a un accordo", precisa subito dopo Renzi. Vespa chiede ancora: “Se cade il ministro della giustizia cade il governo?”. E Renzi replica: “Non credo. Spero che prevalga il buon senso. Non possono però farci un ricatto e cioè dire che se non la pensiamo come loro ce ne dobbiamo andare. Se vogliono che ce ne andiamo, va bene. Ma ce lo devono dire”. Renzi chiede inoltre a Conte di abolire il reddito di cittadinanza: “Non ho nessun problema personale con Conte. Se vuoi fare la cura del cavallo inizi a cancellare il reddito di cittadinanza che è stato un fallimento. E metta quei soldi nel taglio delle tasse alle aziende”.

Renzi propone l'elezione diretta del presidente del Consiglio

Renzi rivolge un appello alla maggioranza, sostenendo che così non si possa andare avanti e che sarebbe necessario puntare su alcuni temi, a partire dall’idea del ‘sindaco d’Italia’, ovvero l’elezione diretta del presidente del Consiglio: “Tutti noi dovremmo darci una regolata. E per primo io. Non credo che una persona da sola possa decidere tutto. Ma non credo neppure che in questa fase politica si vada avanti con questi equilibri. È maturo il tempo di dire che così non si va avanti. Io faccio un appello a tutte le forze politiche a Zingaretti, DI Maio, Crimi, Conte, Salvini, Meloni e Berlusconi. A tutti. Siccome così non si va avanti portiamo l'unico modello istituzionale che funziona, quello dei sindaci, a livello nazionale. Per me la soluzione è l’elezione diretta del presidente del Consiglio. La propongo con molta umiltà”. Sulla proposta del sindaco d'Italia Renzi annuncia che lancerà una raccolta firme e sottolinea che il suo non sia un tentativo di buttare la palla in tribuna, considerando anche che non si voterà "prima del 2021". Con l'idea del sindaco d'Italia, secondo Renzi, il presidente del Consiglio potrà "revocare i ministri, con il sistema di oggi serve una mozione di sfiducia o le dimissioni. Il premier sarebbe un premier più forte, come i sindaci. Il presidente della Repubblica terrebbe la funzione di garanzia, verrebbe meno quello di designazione".

Renzi a Porta a Porta: non morirò grillino

Renzi esordisce durante la registrazione della puntata che andrà in onda questa sera ribadendo un concetto già espresso negli scorsi giorni: “Non è che diventiamo la sesta stella. Io non voglio morire grillino. Sono colpito dal modo in cui il Pd ha inseguito i grillini”. Per quanto riguarda le polemiche interne alla maggioranza, il leader di Iv prosegue: “Ci sono stati giorni molto brutti di polemiche inspiegabili. Noi siamo coerenti. È il Pd che è diventato giustizialista e ha cambiato idea. Io penso che sulla giustizia si debba pensare ai 1028 italiani che ogni anno vengono arrestati da innocenti. Ma non è solo la giustizia, c’è una sorta di populismo in tutto il governo”.

Gli attacchi di Renzi al Pd

Renzi parla della maggioranza e sostiene che hanno provato a far fuori Italia Viva, ma senza successo: “Ci hanno provato. Non ce l'hanno fatta ma ci hanno provato. Hanno cercato di raccogliere i senatori responsabili. Ma se lo vogliono fare non c'è niente di male. Se il presidente del Consiglio o qualche suo collaboratore vogliono sostituirci non c'è niente di male, ma la prossima volta farebbero meglio a riuscirci”. Poi un attacco al Pd: "Ci sono due modi di far politica. Il primo modo è il modo Lines Notte assorbe tutto. Quello di chi assorbe qualsiasi proposta fatta pur di mantenere la seggiola". Ai dem e, in particolare, al capogruppo alla Camera, Graziano Delrio, il leader di Iv rivolge anche un appello ad abbassare le polemiche.

L'appello per far ripartire le opere pubbliche

Il leader di Italia Viva si rivolge al governo parlando anche delle opere da far ripartire: “Occhio che arriva una recessione e allora i posti di lavoro saltano. Allora in un clima normale forse Pd e Cinque stelle respingerebbero la proposta dei commissari per far ripartire le opere ma in questo clima straordinario dobbiamo finalmente sbloccare opere pubbliche per cui i soldi ci sono già. Sono già finanziate e se partono creano ricchezza e posti di lavoro”.

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