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Rendite catastali, quali tasse sulla casa aumentano con i nuovi valori e chi rischia di pagare di più

Per chi ha ristrutturato casa aumentando il valore catastale, pagherà tasse più alte, a partire dall’Imu e dalle imposte sulle compravendite. Vediamo cosa cambia in presenza di nuove rendite catastali e cosa rischia chi non ha effettuato l’aggiornamento.
A cura di Giulia Casula
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L'aggiornamento delle rendite catastali per chi ha ristrutturato casa con il Superbonus comporterà un aumento delle tasse, a partire dall'Imu e dalle imposte sulle compravendite. Questo perché se il valore catastale dell'abitazione sale, in seguito a dei lavori di recupero edilizio, saliranno di conseguenza anche le imposte pagate su quell'immobile.

La legge prevede che al termine di una ristrutturazione il direttore dei lavori debba procedere per tempo ad aggiornare la rendita catastale. Entro trenta giorni dalla fine dei lavori dovrà depositare al Comune gli atti che attestino se c'è stato – oppure no – un cambiamento della situazione catastale e di che entità. L'obbligo di aumento scatta quando c'è stato un incremento del 15% del valore dell'abitazione su cui sono state apportate le migliorie.

Quali tasse sulla casa aumentano con i nuovi valori

Come detto un aumento del valore catastale di un'abitazione determina anche un incremento delle imposte, in primis l'imposta municipale sugli immobili (Imu). Quest'ultima, lo ricordiamo, non si paga in caso di abitazione principale (come ad esempio la prima casa), cioè quella in cui la residenza e la dimora abituale del possessore coincidono. Ad eccezione delle proprietà di lusso, ovvero quelle che rientrano nella classi A/1, A/8 e A/9, per le quali invece l'esenzione non vale.

Per conoscere l'Imu da pagare bisogna aggiungere il 5% alla rendita catastale e poi moltiplicare il risultato per il coefficiente catastale, che viene stabilito dai Comuni a seconda della categoria dell'immobile (casa, villino, villa eccetera). È chiaro quindi, che se la rendita aumenta perché, ad esempio, dopo un intervento di ristrutturazione, l'edificio è passato dalla categoria A/4 (popolare) a quella A/2 (civile, più alta), allora anche l'Imu sarà più costosa.

Oltre all'Imu, altre imposte toccate dall'aggiornamento dei valori catastali sono:

  • le tasse di successione e donazione e le relative tasse sulle compravendite, ovvero le imposte ipotecaria e catastale;
  • l'imposta di registro per gli atti di divisione dei beni in comunione;
  • l'imposta di registro per gli atti traslativi di abitazione, cioè quegli atti con cui avviene il trasferimento di un diritto reale (ad esempio la proprietà), anche se a precise condizioni.

Cosa rischia chi non ha effettuato l'aggiornamento catastale

In totale gli edifici ristrutturati con il Superbonus del 110% sono quasi 500mila. In diversi casi però, i proprietari non hanno proceduto ad aggiornare i valori catastali come previsto dal Testo unico dell'edilizia.  Anche per questo, in linea con quanto disposto dalla scorsa legge di bilancio, in questi giorni l'Agenzia delle entrate provvederà a inviare delle lettere di compliance a tutti quei contribuenti che hanno beneficiato dei bonus edilizi senza modificare il catasto. In tutti questi casi il Fisco verificherà se è stata presentata la dichiarazione di variazione catastale e se ciò non è avvenuto scatteranno sanzioni comprese tra i 1.032 euro e gli 8.264 euro. 

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