Teoricamente le primarie dovrebbero essere il momento fondativo di quel patto fra leader ed elettori che è propedeutico ad una consultazione elettorale. Teoricamente le primarie dovrebbero essere un inno alla partecipazione democratica e alla vita di un moderno partito. Teoricamente le primarie dovrebbero essere l'occasione per promuovere un candidato alla guida del partito nella massima trasparenza (e condivisione) possibile. Teoricamente, appunto. Già, perché i Tafazzi del centrosinistra continuano a farsi guidare dal verbo morettiano: "Continuiamo così, facciamoci del male".
Dopo aver visto di tutto nelle consultazioni precedenti (brogli, annullamenti, litigi, commissariamenti, disconoscimenti, plebesciti inutili e via discorrendo), questa volta si sono inventati le "primarie blindate". In pratica, votare alle primarie del centrosinistra non è mai stato così complicato, con gli elettori che dovranno recarsi alle urne, pagare i due euro, sottoscrivere l'Appello del Centrosinistra, rendere pubblica la loro adesione ed ottenere il "Certificato di Elettore del Centrosinistra per l'Italia Bene Comune". Questo solo per il primo turno, sia chiaro. Perché, nel caso si dovesse arrivare al ballottaggio (altra invenzione geniale, del resto chi non ritiene essenziale un ballottaggio per scegliere tra 3 veri candidati ed un outsider..), non potranno votare coloro che non hanno partecipato al primo turno a meno di "giustificare l'impedimento" iscrivendosi in una finestra di due giorni. Un delirio.
O meglio, un insieme di complicazioni inutili e dannose. Inutili perché non serviranno né ad impedire eventuali sabotaggi, né a rendere più chiara l'adesione dei militanti ad una piattaforma condivisa (non c'è regolamento che possa imporre la condivisione di un programma). Dannose perché sminuiranno il valore ed il senso stesso delle primarie e perché rischieranno di macchiare la (sempre più probabile) vittoria di Pierluigi Bersani. Inutili perché non porteranno alle urne gli elettori delusi o i militanti critici (a meno di un effetto boomerang comunque difficilmente valutabile). Dannose perché trasformeranno un momento di grande democrazia in materia per "giuristi" e tecnici.
Ecco quindi che Renzi ricorre al garante per la privacy (è legittimo rendere pubblico un orientamento di voto?), contro un provvedimento votato all'unanimità dall'assemblea nazionale del suo stesso partito. Ecco quindi che Bersani è costretto quasi a giustificarsi preventivamente di una vittoria alle primarie. Nel frattempo, Grillo gira la Sicilia e porta decine di migliaia di persone in piazza. A proposito di ricostruire un rapporto con gli elettori. Dite che non c'entra nulla?