Chiusura regioni, come scattano le misure del dpcm nelle tre fasce di rischio
Il nuovo dpcm con le misure per fronteggiare l'emergenza sanitaria arriverà entro stasera. La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ha annunciato che non verrà disposto un lockdown rigido, ma sarà un blocco simile a quello tedesco: "Il tentativo è non paralizzare il paese, voglio che sia chiaro. Non sarà un lockdown rigido, ma simile al modello tedesco, light".
Non sarà solo l'Rt a determinare la chiusura delle Regioni, ma si conteranno anche i posti letto negli ospedali, la saturazione delle terapie intensive, il numero di tamponi effettuati. Parametri individuati nel documento di 136 pagine, ‘Prevenzione e risposta al Covid19', redatto da Iss e ministero della Salute e condiviso in sede di Conferenza delle Regioni il 15 ottobre scorso. Come ha spiegato ieri il presidente del Consiglio Conte alle misure valide su tutto il territorio nazionale si affiancheranno quindi le chiusure a livello locale in quelle aree considerate a rischio. Perché oggi, ha detto il presidente del Consiglio, "un regime restrittivo indistinto avrebbe un duplice risultato negativo": da una parte non consentirebbe di adottare misure efficaci nei territori in cui i contagi sono fuori controllo e imporrebbe misure troppo severe laddove non sono necessarie. L'Italia sarà divisa in tre zone: in base a criteri ben definiti, elaborati dal Comitato tecnico-scientifico, scatta un meccanismo automatico che porta a determinate misure. In caso di inerzia delle Regioni sarà il governo a intervenire.
Le tre fasce saranno così suddivise: nella prima ci sono le Regioni considerate a "rischio più alto", quelle in cui la situazione presenta le caratteristiche degli ‘scenario 4' del documento redatto dall'Iss, e cioè Rt sopra l'1,5 e una "trasmissibilità non controllata" del Covid. Con i dati noti fino ad oggi sarebbero ad alto rischio Piemonte e Lombardia, entrambe con Rt sopra il 2, seguite da Calabria e Puglia. Ma la situazione è in continuo aggiornamento, e nelle prossime ore saranno disponibili i dati aggiornati del monitoraggio, e su questa base si deciderà come raggruppare le Regioni.
Nella prima fascia sono verranno disposti lockdown locali a livello provinciale per almeno 3 settimane, limitazione della mobilità individuale, e anche la chiusura dell'intera Regione ad eccezione delle attività essenziali, se necessario. Nella seconda fascia vengono collocati tutti i territori in cui il fattore di rischio è compatibile con lo ‘scenario 3': Rt tra 1,25 e 1,5 e una "trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo". In questo caso si agisce con interventi meno duri, come chiusura di attività, limitazioni alla mobilità in comuni e province, chiusura di scuole e università in base alla situazione epidemiologica. Nell'ultima fascia, la terza vengono comprese tutte le Regioni che hanno un indice di rischio compatibile con lo ‘scenario 2', quindi l'Rt tra l'1 e l'1,25. Secondo l'ultimo monitoraggio disponibile, in questa fascia oggi verrebbe inclusa solo la Basilicata.