Regioni chiedono linee guida su sospensioni dei sanitari No Vax: cosa fare se mancano troppi medici
Le Regioni chiedono al ministero della Salute delle linee guida che indichino possibili soluzioni nel caso in cui le carenze di personale dopo le sospensioni dei sanitari non vaccinati si rivelassero tali da compromettere la normale erogazione delle prestazioni mediche. In altre parole, che fare se i medici No Vax sospesi fossero talmente tanti da mettere a rischio le cure ai pazienti? La Conferenza delle Regioni, in una lettera inviata al ministero sottolinea che il governo dovrebbe predisporre "delle linee guida sulle misure da adottare qualora, in conseguenza del trasferimento oppure della sospensione degli operatori sanitari non in regola con l'obbligo vaccinale, si dovesse determinare una situazione di carenza di personale tale da pregiudicare la regolare erogazione delle prestazioni sanitarie ed assistenziali, a partire dalle prestazioni essenziali per l'effettuazione di interventi e di terapie salvavita".
Della questione si era iniziato a parlare in Piemonte, dove l'assessore alla Sanità nella Regione aveva segnalato una riduzione del numero di operatori sanitari disponibili in seguito ai provvedimenti di sospensione o trasferimento da parte delle Asl, che riguardava in particolare un numero significativo di operatori qualificati e specializzati per operare in determinati reparti e servizi sanitari. L'assessore aveva quindi avvertito dell'impossibilità di reclutare figure professionali simili, per sostituire chi non si fosse messo in regola con l'obbligo vaccinale, vista l'assenza di profili del genere sul mercato del lavoro.
Risultato? Una notevole difficoltà nell'erogazione di una serie di prestazioni, segnalata non solo in Piemonte, ma anche in altre Regioni. In Italia al momento sono in totale 767 i medici sospesi per non essersi vaccinati contro il coronavirus. Questo almeno il numero segnalato dalla Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi odontoiatri (Fnomceo).