Regione Lombardia: 1milione di euro di rimborsi spese illegittimi ai consiglieri (Minetti compresa)

Secondo la Corte dei Conti, l'ex consigliera regionale in Lombardia Nicole Minetti non avrebbe prodotto la necessaria documentazione delle spese sostenute a carico dei contribuenti, quindi sarà tenuta a restituire i 12mila euro di rimborsi spese ottenuti nel 2012: nulla di esorbitante a confronto di altri che nel suo gruppo, il Pdl, ha persino doppiato le performance dell'ex igienista dentale. Roberto Alboni ha presentato ai magistrati contabili un rendiconto da 29 mila euro, Sante Zuffada da 19 mila, Gianluca Rinaldin da 15 mila.
Ma l'ammontare di rimborsi illegittimi sarebbe intorno al milione di euro. La Corte dei conti ha recapitato il suo verdetto all'ufficio di presidenza del Pirellone pochi giorni fa. Irregolare sarebbe almeno uno scontrino su tre. Sulla vicenda ieri è intervenuto anche Roberto Maroni: "L'ufficio di presidenza del Consiglio regionale, sulla base della relazione della Corte dei conti, deve chiedere a tutti i consiglieri di rimborsare la Regione delle cifre ricevute in modo non lecito". Sui finanziamenti ai gruppi consiliari il governatore ha sposato la linea dura. Una posizione personale, la sua, ma assai argomentata: "La mia idea è che non si debbano dare contributi ai gruppi politici presenti in Regione, l'indennità dei consiglieri deve essere onnicomprensiva e bastare per ogni esigenza". Non si è fatta attendere la replica di Enrico Brambilla, del Pd: "Al presidente Maroni diciamo che noi siamo prontissimi ad applicare da subito in Consiglio regionale ciò che varrà anche per la sua giunta. Come Pd siamo pronti a rinunciare ai fondi di funzionamento e comunicazione, ma saremo tuttavia intransigenti su un principio: il taglio delle risorse al Consiglio non può ricadere solo sull'opposizione, la parte che ha l'onere di controllare l'attività della giunta e di formulare e far conoscere proposte alternative".
Naturalmente linea durissima dei Cinque Stelle: "Chiediamo che le forze politiche restituiscano immediatamente quanto non dovuto. È incomprensibile come amministratori che disponevano di ingenti somme che non richiedevano alcun obbligo di rendicontazione si siano attribuiti con leggerezza intollerabile altro denaro pubblico".