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Elezioni regionali 2024

Elezioni Regionali, ipotesi election day per Emilia Romagna, Liguria e Umbria: ma la questione non è semplice

Per le elezioni regionali del prossimo autunno si pensa a un election day, cioè ad accorpare la chiamata alle urne per Emilia Roma, Umbria e Liguria in un’unica data. I partiti sono d’accordo, ma la questione non è così semplice.
A cura di Annalisa Girardi
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Il prossimo autunno in Emilia Romagna, Umbria e Liguria sono previste le elezioni regionali e la maggioranza di centrodestra vorrebbe concentrare tutto in un unico election day, ma non è così scontato. Sta alle Regioni, infatti, decidere quando andare a votare: anche il Viminale ha espresso parere favorevole, ma non è detto che ci sia la convergenza. Ci sono anche una serie di nodi pratici da sciogliere, che riguardano soprattutto la Liguria: la tornata elettorale si deve obbligatoriamente tenere entro 90 giorni dalle dimissioni di Giovanni Toti, quindi entro la fine di ottobre, ma gli schieramenti e i nomi dei candidati non sono ancora definiti. Per ora le elezioni in Liguria sono fissate al 27 e 28 ottobre, mentre in Emilia Romagna sono in calendario per il 17 e 18 novembre. In Umbria, invece, non è stata ancora decisa una data.

Se nel centrosinistra si fanno prove di un campo larghissimo, che possa inglobare anche Italia Viva (nonostante oggi governi insieme al centrodestra a Genova), nella maggioranza i lavori sembrano ancora in alto mare. È probabile che i leader dei partiti di governo stiano aspettando di rivedersi faccia a faccia dopo la pausa estiva, nel vertice programmato per il prossimo 30 agosto.

"Noi siamo assolutamente d'accordo a fare l'election day, ad accorpare le elezioni, anche per non far passare all'Italia più di due mesi di fibrillazioni elettorali. Credo che anche gli alleati di governo la vedano così", ha commentato il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, sottolineando che però sono "le Regioni che hanno competenza in materia".

Anche Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e candidato del centrosinistra in Emilia Romagna per il post-Bonaccini, si è detto favorevole all'ipotesi dell'election day: "Ho già avuto modo di dire al ministro Piantedosi che io sarei favorevole personalmente. Se si ritiene che il tema dell'affluenza sia un dato importante è sensata l'idea di fare un'unica tornata per le tre Regioni, sicuramente sarebbe uno strumento di comunicazione più chiara ai cittadini sulla data del voto e sulla partecipazione alle alle urne", ha detto dal Meeting di Rimini. Precisando però "che lo si deve decidere in fretta, perché noi siamo già in campagna elettorale e abbiamo già una data programmata per il 17 e 18 novembre: cambiarla non è facile",

De Pascale ha quindi suggerito che forse sarebbe meglio che le altre Regioni si adeguassero al calendario emiliano romagnolo. Per l'Umbria, dove non è ancora stata stabilita una data, potrebbe essere fattibile, ma per la Liguria quei giorni sono da escludere, viste le tempistiche dettate dalle dimissioni di Toti. Insomma, sull'election day tutti sembrano d'accordo, ma la strada è ancora in salita.

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