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Regionali Liguria, Conte a Schlein: “Grave errore aprire campo largo a Renzi, noi così non ci stiamo”

Per Giuseppe Conte aver aperto il campo largo ai renziani è stato “un grave errore politico” di Elly Schlein. Dopo l’uscita di Iv dal campo largo ligure, il leader M5s lancia un avvertimento alla segretaria dem: “Se questo è lo schema, noi non ci stiamo”.
A cura di Giulia Casula
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Tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle "è evidente che un problema c’è". A dirlo è Giuseppe Conte, all'indomani della decisione dei renziani di sfilarsi dalla coalizione di centrosinistra che alle elezioni regionali in Liguria sosterrà il dem Andrea Orlando.

L'uscita di Italia viva dal campo largo ligure è stata annunciata dalla coordinatrice nazionale, Raffalla Paita, che ha accusato i pentastellati di aver esercitato pressioni per "eliminare l’apparentamento o cancellare dalla lista i nomi di alcuni nostri rappresentanti".

Nelle scorse settimane, il leader dei 5S in più d'una occasione aveva escluso la possibilità di trovare l'intesa con il partito di Matteo Renzi. Oggi, intervistato dal Corriere della Sera, Conte torna a ribadire le sue posizioni, attribuendo a Elly Schlein e alla sua politica dei ‘no veti' la responsabilità dello sfaldamento del campo largo.

La segretaria dem "ha di fatto restituito centralità politica a Renzi, che è un fattore divisivo e ha sempre voluto distruggere il M5S", sostiene l'ex premier. "E questo, senza neppure prendersi la briga di avvertirmi e avere un serio confronto politico con me e gli altri alleati. Così il campo giusto si sfalda e si indebolisce e lo affermo garantendo la nostra autentica vocazione unitaria e la nostra determinazione nell’obiettivo di dare al Paese un’alternativa realmente competitiva a Meloni. Per la mia comunità è una ferita che rischia di allargarsi sempre più", prosegue.

Ricucire con Iv, per Conte, sembra essere fuori discussione. "Come si può portare la gente a votare e sperare di vincere contro il sistema Toti imbarcando i renziani che, dopo essere stati in giunta con il candidato della destra Bucci, adesso provano a rientrare dalla finestra nella nostra coalizione infilandosi nelle liste?", chiede. "Noi abbiamo generosamente e lealmente accettato di sostenere Orlando e abbiamo chiesto ‘fuori i renziani' per rendere vincente il progetto. Ci batteremo per cambiare il sistema opaco che ha governato la Liguria attraverso scambi di favori illeciti tra politici e imprenditori, i quali adesso stanno tutti patteggiando", aggiunge.

Alla domanda se avesse avuto qualche contatto con Schlein prima della crisi in Liguria, risponde: "Sì, ci siamo sentiti. Ho ribadito a lei e a Orlando le nostre richieste. Il problema è che l’ambigua formula di Schlein del ‘no veti' ha consentito a Renzi di avere uno spazio nel campo progressista, appena dopo aver negoziato le nomine sulle partecipate con Meloni e votato con questa maggioranza in tanti significativi passaggi parlamentari", dice.

Secondo il leader pentastellato non è solo la sua base a non essere disposta ad accettare "questo abbraccio mortale" con Renzi, ma anche "gli stessi elettori del Pd". Alla "Festa dell’Unità e quando mi fermano per strada, mi chiedono di tenere fuori Renzi per non inquinare il progetto politico che stiamo costruendo", racconta. Gli elettori dem avrebbero chiesto a Conte di "non farci abbindolare da una tigre di carta. Non solo è un grave errore politico che ci toglierebbe consenso, ma in caso di vittoria sarebbe una mina interna pronta a fare implodere il governo e a tenerlo costantemente sotto ricatto", insiste.

Infine l'avvertimento."Se questo diventerà lo schema di tutto il Pd, anche se persone come Bettini ne avvertono tutti i pericoli, noi non ci saremo", dice. "Noi contrastiamo non solo il merito, ma anche il metodo di far politica di Renzi. È inaccettabile prendere soldi dal popolo italiano e da governi stranieri ed è altrettanto inaccettabile garantirsi posti nelle istituzioni italiane per fare affari in giro per il mondo", conclude.

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