Elezioni Liguria, centrosinistra verso la candidatura di Orlando: cosa succede ora
In Liguria il centrosinistra sembra aver trovato un accordo sul candidato per le prossime elezioni regionali. Al netto di eventuali colpi di scena, sarà Andrea Orlando a guidare il campo largo nella corsa alla carica di governatore.
Nella Regione, che dovrebbe andare al voto il 27 e 28 ottobre, i due principali partiti d'opposizione si sono compattati attorno alla figura dell'ex ministro dem. L'atteso via libera da parte del Movimento 5 Stelle è arrivato ieri pomeriggio quando, in una nota, il senatore pentastellato Luca Pirondini, in lizza per la candidatura, ha annunciato il dietrofront.
All'annuncio, hanno fatto seguito le dichiarazioni di Giuseppe Conte, che ha confermato il nullaosta sul nome di Orlando. Il leader del Movimento si è detto pronto a sostenere ‘convintamente' il dem, ma ha avvertito: "Ci sono ancora nodi da sciogliere".
La questione Renzi e Italia Viva alle elezioni regionali in Liguria
Il confronto all'interno del campo largo ligure insomma, non può ancora dirsi concluso. In attesa della presentazione ufficiale dei candidati, resta ancora da affrontare la questione Italia Viva. Matteo Renzi, che da mesi corteggia il Partito democratico, ha dichiarato la sua disponibilità a far parte della coalizione di centrosinistra e sostenere così Orlando.
C'è però un problema, che per molti, specialmente dal M5s, non può essere ignorato. A Genova, infatti, alcuni esponenti di Italia Viva governano con il centrodestra, nella giunta guidata dal sindaco Marco Bucci.
Anche dal Partito democratico storcono il naso. "Che Renzi stia ancora decidendo se lasciare o meno la giunta Bucci è un fatto abbastanza singolare", hai detto il parlamentare Arturo Scotto. "Non si può stare con un piede in due scarpe, come ha detto la segretaria Elly Schlein. Vedremo."
Dal canto suo, il leader di Iv ci ha tenuto a chiarire ogni dubbio. "Se per creare l'alternativa al governo Meloni serve uscire dalla maggioranza di Genova, parliamone. Ma è davvero questo il punto o è un alibi per rompere?", ha domandato. "Spazziamo via le ambiguità: non intendiamo tenere i piedi in scarpe diverse e dunque siamo pronti a separare la nostra strada da quella del pur bravo Marco Bucci", ha dichiarato intervistato da La Stampa.
"Tanto bravo che – ha ricordato – Conte lo ha giustamente nominato commissario per la ricostruzione del ponte Morandi. Siamo pronti ad essere presenti in una lista riformista senza simboli di partito. E a sostenere la candidatura di Andrea Orlando, con cui ho posizioni diverse ma che ho comunque nominato ministro", ha aggiunto.
Dall'ex segretario del Pd arriva però un avvertimento: "Se la linea la dà Elly Schlein, noi ci siamo. Se la linea la dà Conte, allora stiamo fuori". Anche in Liguria dunque, le tensioni tra Conte e Renzi sembrano destinate a pesare sulla tenuta della coalizione progressista. "Ma la posta in gioco oggi non è su Italia Viva quanto sulla leadership della coalizione. Il Pd ha aperto, noi ci siamo", ha aggiunto il leader di Iv. "Non siamo in coalizione perchè ce l'ha ordinato il dottore, ma perché ce l'ha chiesto la segretaria del Pd".
A destra manca ancora il candidato
Se a sinistra ci sono dei nodi da sciogliere, a destra la partita è ancora ai fischi d'inizio. Dopo le dimissioni di Giovanni Toti, il centrodestra ligure si è messo a lavoro per trovare un'alternativa da proporre alle elezioni di fine ottobre.
L'ipotesi Edoardo Rixi, su cui sembravano convergere le diverse forze politiche, è sfumata dopo che il viceministro dei trasporti si è tirato fuori. Sul tavolo ci sarebbero i nomi di Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati e sostenuta da Fratelli d'Italia, e del vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi, per cui sembra propendere la Lega.
Il sindaco del capoluogo ligure ha assicurato che entro pochi giorni verrà comunicato il candidato ufficiale, ma non esclude "sorprese dell'ultima ora". Alle regionali mancano meno di due mesi e per il centrodestra è tempo di prendere una decisione.