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Elezioni regionali 2020

Regionali, in Toscana locale annulla pranzo elettorale con Salvini: “Ricevuti insulti e minacce”

Un ristorante di Pontassieve (Firenze) fa sapere di aver annullato un pranzo elettorale a cui avrebbe dovuto partecipare il leader della Lega, Matteo Salvini. Dal locale comunicano di aver preso questa decisione dopo aver ricevuto, online e per telefono, minacce e insulti per aver organizzato l’iniziative elettorale.
A cura di Stefano Rizzuti
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Avrebbe ricevuto minacce e insulti per telefono e sul web. Per questo un ristorante di Pontassieve (Firenze) annuncia di aver deciso di rinunciare a ospitare un pranzo elettorale a cui avrebbe dovuto presenziare Matteo Salvini. Il leader della Lega avrebbe dovuto tenere l’iniziativa elettorale domani, dopo che alle 12.30 incontrerà i cittadini al mercato di piazza Washington. La rinuncia del locale non è il primo caso, ma segue di pochi giorni quello di un altro ristorante della provincia di Firenze. Pochi giorni fa era toccato al ristorante Centanni di Bagno a Ripoli (che aveva deciso di disdire un pranzo con 100 persone alla presenza di Salvini e della candidata leghista alle regionali Susanna Ceccardi), domani toccherà al Sunset di Pontassieve.

A raccontare quanto successo è lo stesso locale della provincia fiorentina: “Qui da noi era previsto per domani un pranzo con circa 40 persone con Matteo Salvini, ma ormai non si fa più, troppa gente ci ha minacciato per telefono, gente ignorante e preferiamo fermarci. Ci dispiace molto di quello che succede intorno a noi in queste ore”. Alcuni commenti negativi per l’iniziativa si possono leggere anche nelle recensioni lasciate su alcuni siti al locale.

I proprietari aggiungono: “Quello che ci sarebbe stato domani per noi era solo un pranzo e non uno sbandierare il nostro orientamento politico. Il pranzo è stato annullato dato le tante minacce ricevute anche telefonicamente. Avremmo accettato qualsiasi partito politico pensando semplicemente di fare il nostro lavoro e mai ci saremmo aspettati tanta cattiveria. Il nostro lavoro è fare da mangiare e speriamo di essere giudicati per questo e non per altro. Il nostro locale è sempre stato aperto a tutti non abbiamo mai rifiutato od offeso qualcuno per differenze politiche, sessuali, culturali”.

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