Regionali in Abruzzo, spinge anche la presidente sarda Todde: “Crediamoci, arriva il cambiamento”
Con le elezioni regionali di domani, domenica 10 marzo, "l’Abruzzo è finalmente pronto al cambiamento", e con "il centrosinistra unito" la destra "si può battere dappertutto, bisogna crederci fino all'ultimo voto". Lo ha detto ieri sera parlando all'Aquila Alessandra Todde, che poche settimane fa ha vinto le elezioni in Sardegna, anche se ufficialmente non è ancora insediata come presidente a causa delle lungaggini burocratiche. Chiudendo la campagna elettorale di Luciano D'Amico (che come lei ha rinunciato ad avere i leader di partito sul palco in questa ultima occasione), Todde ha sottolineato le somiglianze tra le due Regioni: "Ce l'abbiamo fatta in Sardegna nonostante una coalizione che non era unita, nonostante le difficoltà qui invece abbiamo una coalizione unita. D'Amico è un candidato forte e benvoluto, non come Marsilio che ha governato da Roma e non conosce il territorio".
Per le elezioni di domani fare pronostici sembra complicato. Gli ultimi sondaggi indicavano un testa a testa con un leggero vantaggio per il candidato del centrodestra, il presidente uscente Marco Marsilio, ma da allora sono passate due settimane. E nel mezzo si sono svolte proprio le elezioni in Sardegna, vinte in modo inaspettato da Todde. In quel caso, il voto disgiunto ha avuto un ruolo fondamentale: molti hanno votato dei partiti di centrodestra, ma poi hanno dato la loro preferenza alla candidata presidente del centrosinistra. In Abruzzo, il voto disgiunto non è previsto. Questo porterà un'altra serie di calcoli, in quello che si preannuncia come uno spoglio tirato fino all'ultimo.
L'aspetto su cui hanno insistito le opposizioni è che tutti i partiti sono uniti a sostegno di D'Amico, senza eccezioni. Il supporto va dal Pd al Movimento 5 stelle, da Azione e Italia viva fino ad Alleanza Verdi-Sinistra. In un colloquio pubblicato oggi sulla Stampa, Todde ha insistito: "Sono qui per testimoniare che il cambiamento può accadere. È importante presentarsi qui con questa formula larga, com’è stato importante il segnale dato in Sardegna. Credo che l’unità vada perseguita ovunque", anche in Basilicata». Anche in Basilicata e nelle altre Regioni.
In Abruzzo "mi sembra di rivedere alcune dinamiche che ho vissuto, bisogna lavorare fino all’ultima ora utile per ottenere il risultato", ha continuato. "Abbiamo problemi simili da affrontare, dalla sanità alle infrastrutture, poi lo spopolamento e l’emigrazione dei giovani", ed è "incredibile che la destra "non ne parli". Invece, "organizzano le sfilate dei ministri, che arrivano a fare promesse mirabolanti: soldi che spuntano all’improvviso per finanziare progetti, come se le persone si possano convincere in questo modo, dopo cinque anni di malgoverno". Un'eventuale vittoria anche in Abruzzo "sarebbe la conferma che il vento è cambiato".