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Omicidio Giulio Regeni

Regeni, presidente del Consiglio Conte riceve i genitori di Giulio: “Non sono soli”

I genitori di Giulio Regeni hanno incontrato questo pomeriggio il premier Giuseppe Conte, il presidente della Camera Roberto Fico, e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. Il prossimo step potrebbe essere una visita ufficiale in Egitto dei coniugi Regeni, in compagnia delle istituzioni italiane.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Oggi ho voluto incontrare i genitori di Giulio Regeni, dei quali comprendo il grande dolore, affinché non si sentano soli e abbandonati dalle istituzioni italiane. Prima di questo incontro ho acquisito dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone un aggiornamento sugli ultimi sviluppi dell'inchiesta. Ho sentito anche il nostro ambasciatore in Egitto, Giampaolo Cantini, per avere ulteriori informazioni". E' quanto fa sapere il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine del suo incontro con i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso in Egitto. Un colloquio durato circa due ore, che si è svolto a Palazzo Chigi.

Dopo l'incontro Claudio e Paola Regeni hanno lasciato Palazzo Chigi oggi pomeriggio, passando da un'uscita posteriore assieme al proprio legale, Alessandra Ballerini, per poi salire velocemente su un taxi.

"A Paola Deffendi e Claudio Regeni ho assicurato che questo governo è al loro fianco in questa battaglia e che farà tutto ciò che è necessario per giungere alla verità" – ha aggiunto il premier, che ha voluto rassicurare la famiglia sull'utilità strategica di aver un esponente della Farnesina al Cairo – "Prima del nostro insediamento, è stato deciso di far rientrare al Cairo il nostro ambasciatore. Noi sfrutteremo la sua presenza in Egitto a sostegno di un'azione costante perché si faccia definitivamente chiarezza sulla tragica morte di Giulio. Ammiro la perseveranza, la compostezza e il coraggio con cui questi due genitori, da due anni e mezzo, stanno combattendo per la verità e la giustizia".

Si registra un primo segnale di presa in carico della questione da parte del governo giallo-blu, che vuole che si facciano passi avanti sulle indagini dell'omicidio. La prossima mossa potrebbe essere proprio l'organizzazione di una visita in Egitto dei genitori del giovane studioso friulano morto nel 2016, accompagnati dalle istituzioni italiane. L'annuncio lo ha dato il presidente della Camera Roberto Fico, che si sta muovendo di concerto con il ministro degli Esteri Moavero Milanesi: "Con i genitori di Giulio Regeni stiamo costruendo un percorso che oggi continua con il ministero degli Esteri, con il quale abbiamo fatto qui una riunione operativa di scambio di idee con il fine di raggiungere la verità sull'uccisione di Giulio Regeni". Dopo la riunione alla Camera con i genitori di Giulio, Fico si è detto "fiducioso che la verità arriverà, una verità che non è solo per i genitori di Regeni ma anche per il nostro Paese. Lo Stato ha l'obbligo di ricercarsela come su altre questioni. Sono vicino ai genitori di Regeni – ha aggiunto Fico – dobbiamo risolvere le ingiustizie e dobbiamo dare volto, nomi e forza alle verità" fino a che non si ottengono. Per il presidente della Camera, il nostro è un "Paese che ha sulle spalle tante verità ancora da comprendere nel suo seno".

Preoccupano ancora le condizioni di detenzione della referente egiziana della famiglia Regeni, Amal Fathi, arrestata lo scorso 11 maggio, in piena notte. Il Consiglio Nazionale Forense ha espresso la propria preoccupazione per la donna, moglie di Mohamed Lotfy, direttore esecutivo dell'Ecrf, la Coalizione Egiziana per i Diritti e le Libertà, organizzazione per la difesa dei diritti umani, punto di riferimento per la famiglia di Giulio. Amal è stata arrestata insieme a suo marito e suo figlio, che sono stati però rilasciati dopo alcune ore perché hanno la doppia cittadinanza egiziana e svizzera. Il Consiglio Nazionale Forense ha chiesto al governo italiano di intervenire presso le Autorità egiziane affinché Amal, le cui condizioni di salute sono notevolmente peggiorate, avendo bisogno di assumere farmaci giornalieri, venga scarcerata al più presto, in vista della prossima udienza fissata per il 15 luglio. Il CNF ha condannato la repressione in atto in Egitto contro gli avvocati.

"Sicuramente è una vicenda che seguiamo e seguo con attenzione, speriamo su questo in una risoluzione veloce. E' bene che sia così", ha commentato il presidente della Camera.

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