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Omicidio Giulio Regeni

Regeni, Di Maio: “Importante mantenere l’ambasciatore italiano al Cairo, arriveremo alla verità”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha ribadito che il ritiro dell’ambasciatore italiano dall’Egitto non è una soluzione da prendere in considerazione: “Fuorviante dire che mantenere l’ambasciatore significa non persistere nella ricerca della verità, così come è allo stesso modo fuorviante dire che il ritiro sia necessario per raggiungere alla verità. La strategia del governo di tenere l’ambasciatore al Cairo si fonda su una azione incessante per ottenere la verità”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto durante un'audizione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore friulano, rapito e ucciso nel gennaio del 2016 al Cairo, in Egitto. "Non intendiamo deflettere dall'impegno massimo per la verità per Giulio, riteniamo necessario coinvolgere le autorità del Cairo attraverso un confronto franco, in questo senso è fuorviante dire che mantenere l'ambasciatore significa non persistere nella ricerca della verità, così come è allo stesso modo fuorviante dire che il ritiro sia necessario per raggiungere alla verità. La strategia del governo di tenere l'ambasciatore al Cairo si fonda su una azione incessante per ottenere la verità su chi purtroppo non c'è più come Giulio e su chi, come Patrick Zaki, c'è ancora e va tutelato nei suoi diritti fondamentali sollecitando anche il coinvolgimento dei partner europei".

"Noi ogni volta che incontriamo le autorità politiche gli chiediamo di impegnarsi a sollecitare l'autorità giudiziaria a fare dei passi avanti", ha assicurato il ministro pentastellato. "La ricerca della verità – ha ribadito nel suo intervento – resta prioritaria per il governo", sottolineando comunque la sostanziale modifica dei rapporti tra Italia ed Egitto: "La vicenda Regeni ha compromesso i rapporti tra l'Italia e l'Egitto, che attualmente risultano depotenziati. Ribadisco che non torneranno le relazioni precedenti fintanto che non sarà fatta verità su questo caso".

Tuttavia, ha ricordato che "l'Egitto è un Paese con il quale abbiamo interesse a mantenere i rapporti su dossier come la Libia, dove Il Cairo svolge un ruolo imprescindibile, la collaborazione nella lotta al terrorismo e ai traffici illeciti, nella gestione dei flussi migratori. In tutti questi settori la collaborazione tra Italia ed Egitto risponde a un nostro interesse nazionale, non solo sul piano della collaborazione bilaterale, ma anche nell'ambito di una auspicata stabilizzazione del vicino medioriente".

Per Di Maio è fondamentale che "non ci siano cali di tensione" su questo dossier. "Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante un'audizione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del ricercatore friulano, avvenuta nel gennaio del 2016 al Cairo, in Egitto. Il prossimo step, ha detto il titolare della Farnesina, è "fare l'incontro dal vivo tra le due procure (italiana ed egiziana, ndr), un incontro dal vivo in grado di fare progredire l'inchiesta. Alla piena disponibilità a parole delle autorità egiziane – ha ammonito il ministro degli Esteri – devono seguire i fatti. L'obiettivo per il futuro è di non abbassare la guardia".

"È pianificata una telefonata nei prossimi giorni con il collega egiziano, Sameh Shoukry. Probabilmente" il capo della diplomazia del Cairo "darà riscontro nella telefonata alla lettera" inviata il 17 giugno, in cui si chiedeva la verità sul caso, ha proseguito Di Maio.

"Tutte le iniziative della società civile per sollecitare verità e giustizia per Giulio Regeni sono positive: sono strumenti di pressione giusta sulle autorità egiziane, ma anche su quelle italiane ed europee. Queste ultime dovrebbero sentirsi coinvolte molto di più, perché Regeni era un cittadino italiano ma anche un cittadino europeo".

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