Referendum taglio parlamentari, il fronte del No scende in piazza il 12 settembre
Il referendum sul taglio del numero dei parlamentari si avvicina e il fronte del No si prepara organizzando una manifestazione di piazza. L’appuntamento è per le 17 del 12 settembre, a Roma, in piazza Santi Apostoli. La mobilitazione avverrà con i partecipanti seduti e distanziati per seguire le indicazioni sull’emergenza Covid-19. La decisione viene annunciata in conferenza stampa alla Camera da Jacopo Ricci, esponente dei Giovani Democratici per il No: “Noi vogliamo una piazza nonostante sia complicato per via del Covid, ma crediamo in una piazza per un momento di partecipazione popolare”. In conferenza stampa erano presenti anche Gianni Cuperlo, Emma Bonino, Riccardo Magi, Gregorio De Falco e Jasmine Cristallo in rappresentanza delle Sardine.
Proprio Cristallo ritiene che il Sì al referendum sul taglio dei parlamentari penalizzerebbe soprattutto il Sud: “Da meridionale già terrorizzata dalle autonomie dico che il mix con la riforma del taglio dei parlamentari aumenterebbe le disuguaglianze del Sud, già fortemente tradito da chi nel Meridione ha avuto molti consensi”. Le Sardine “sono unite per portare avanti una battaglia di civiltà. Trovo molto scorretto che dei ministri della Repubblica siano scesi in campo, non dovrebbe succedere che D'Incà esibisca specchietti illustrativi. Calamandrei diceva che i banchi del governo dovrebbero rimanere vuoti quando si parla di Costituzione”.
Anche +Europa sostiene il fronte del No
Emma Bonino, senatrice di +Europa, sostiene che con un eventuale Sì al referendum “si sta decidendo di portare via l’asse portante di un palazzo, senza avere idea di come stabilizzare la trave portante. In un sistema complesso non si può togliere un mattone qua e là. I sistemi complessi si possono riformare ma dipende in quale contesto togli quel mattone”. +Europa sosterrà quindi l’iniziativa dei giovani: “Noi faremo una maratona oratoria il 9 settembre, vedremo se in forma pubblica o in streaming”. Anche Riccardo Magi, deputato di +Europa, ritiene che le ragioni del referendum esprimono “la negatività di una riforma sbagliata”. Per lui il Sì “insegue il taglio dei costi, maggiore efficienza legislativa del Parlamento e parametri numerici europei ma queste ragioni sono state affrontate già nel dibattito parlamentare che le ha confutate alla radice con i pareri di vari costituzionalisti”.
Cuperlo: non ridurre a tema efficienza istituzioni
In conferenza stampa interviene anche Gianni Cuperlo: “Il ruolo delle istituzioni è rendere possibile la coesistenza di interessi divergenti e potenzialmente conflittuali che albergano nella società. Non si può ridurre tutto solo al tema della efficienza delle istituzioni. Al fondo c’è un'essenza che è la rappresentanza degli interessi che nella società vivono e si esprimono. Se non governati e introdotti in un percorso costituzionale, si limita la possibilità di governare quei conflitti”.