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Ius soli, news sulla riforma della cittadinanza

Referendum sulla cittadinanza, ora la grande sfida è il quorum

Il comitato promotore del referendum sulla cittadinanza si è riunito a Roma per il lancio della campagna. Presenti associazioni, sindacati e molti leader delle opposizioni. Schlein: “La nostra battaglia non e per negare differenze ma per metterle a valore”.
A cura di Fabio Salamida
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Il referendum sulla cittadinanza entra nel vivo. Nel giorno in cui la Cassazione ha deciso che i migranti della Diciotti, lasciati in mezzo al mare dal 16 al 25 agosto del 2018 per movimentare la propaganda anti-immigrati dell’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dovranno essere risarciti dallo Stato, il comitato promotore si è riunito a Roma, nei locali di ExtraLibera, un bene sequestrato alla criminalità organizzata.

Preoccupa l'astensionismo

In attesa di conoscere la data della consultazione che si svolgerà in primavera, la scommessa è ovviamente il quorum: l’astensionismo record delle ultime consultazioni, non solo referendarie, chiaramente preoccupa un po’ tutti, ma la straordinaria raccolta firme, con 637.487 sottoscrizioni raccolte in breve tempo e depositate in Consulta, crea un moderato ottimismo tra le associazioni e i partiti che sostengono la richiesta di modifica della norma che consentirebbe ai figli degli stranieri nati in Italia, o che in Italia vivono da quando erano bambini, di dimezzare i tempi necessari per ottenere la cittadinanza italiana. Il “numero magico” è 23 milioni, tanti sono gli italiani che dovranno recarsi alle urne per rendere valido il referendum.

Il dibattito sulla cittadinanza divide anche le destre

Quello della cittadinanza dei nuovi italiani è un tema ormai trasversale: persino nel governo più a destra della storia repubblicana è in corso un dibattito, con Forza Italia che ha depositato lo “Ius Italiae”, una proposta di legge che ha fatto infuriare gli alleati. L’evento organizzato a Roma inizia con un ricordo di Omar Neffati, portavoce dell’associazione “Italiani senza cittadinanza”, che si è tolto la vita nel 2023. Il giovane parla in un video della sua esperienza di straniero nel suo Paese, “Bisogna essere forti senza che il cuore diventi duro”, dice, lasciando la sala in un commosso silenzio. Nelle scuole del nostro Paese oltre l’11 per cento degli studenti sono figli di migranti e tra il 2022 e il 2023, degli oltre 950 mila nuovi registrati, tre su quattro sono nati in Italia.

Le opposizioni quasi compatte a sostegno del "Sì"

In prima fila, alcuni leader delle forze politiche più impegnate nella campagna. Quasi tutte le opposizioni, con la sola eccezione di Azione di Carlo Calenda, che ha contestato la proposta "nel merito e nel metodo", sostengono la campagna per il "Sì". In sala ci sono la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli, Il leader di +Europa, Riccardo Magi. In collegamento intervengono Emma Bonino (che da storica radicale è tra le più preoccupate per il raggiungimento del quorum) Pippo Civati e diversi esponenti della società civile. “Per la prima volta dopo tanti, troppi anni – spiega a Fanpage Francesca Druetti, segretaria nazionale di Possibile – si parla di migrazioni e cittadinanza in un modo diverso pensando alle trasformazioni che hanno interessato il nostro Paese e a ciò che il nostro Paese è già diventato. Ci sono già più di 150 realtà, tra associazioni e partiti, che vogliono cambiare attraverso il referendum una legge ingiusta, che tende a cristallizzare la demarcazione tra ‘noi’ e ‘loro’, e che inevitabilmente si ripercuote in tutte le norme che riguardano le persone straniere o migranti. Di fronte a un governo che parla di ‘sostituzione etnica’, di ‘remigrazione', che insiste sul complottismo e la diffidenza, la migliore risposta è andare a votare”.

Schlein: "La legge attuale calpesta dei diritti fondamentali"

Le fa eco Civati, che nel suo intervento non risparmia attacchi al governo: “È questa la campagna politica più importante dell’anno di questo e dei prossimi, per la verità. Spero che tutti se ne rendano conto. Non è patriota chi non riconosce i diritti delle cittadine e dei cittadini, attuali e futuri. Non è patriota chi divide il paese, sulla base di etichette e pregiudizi totalmente incostituzionali. Non è patriota chi non considera le trasformazioni e le prospettive di un paese che è cambiato già, in profondità”, incalza. "Questo referendum – ha rimarcato invece Elly Schlein  – ci dà la possibilità di fare un primo passo fondamentale per riparare a una ingiustizia che va avanti da troppo tempo. Possiamo ottenere il dimezzamento del tempo per la cittadinanza: andare a 5 anni significa allinearsi ad altri Paesi. La nostra battaglia non e per negare differenze ma per metterle a valore. Oggi le prospettive non sono uguali per tutti e tutte. La legge attuale calpesta dei diritti fondamentali”.

L'intervento della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein
L'intervento della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein

Magi: "Bisogna garantire l'informazione tra i cittadini"

Uno dei timori è che il governo lavori per “silenziare” la campagna referendaria, per impedire il raggiungimento del quorum. “Sul referendum sulla cittadinanza – sottolinea Riccardo Magi – bisogna garantire l'informazione tra i cittadini, perché i referendum storicamente vengono fatti fuori annullando l'informazione. Per questo abbiamo già scritto alla commissione parlamentare di vigilanza Rai, che ora è bloccata per l'ostruzionismo della maggioranza, perché approvi il regolamento sugli spazi televisivi riservati alla campagna per il referendum”.

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