Referendum sul nucleare: gli attivisti di Greenpeace fanno il “bidone”
Greenpeace continua la sua mobilitazione contro il nucleare. Stavolta oggetto della contestazione è il decreto omnibus approvato ieri dalla Camera: si tratta, nello specifico, di un provvedimento voluto dalla maggioranza di governo nel quale è stata inserita una moratoria sul nucleare che di fatto potrebbe far saltare il referendum del 12 e 13 giugno. In segno di protesta contro il decreto, ma anche contro l'atteggiamento dell'esecutivo nei confronti dell'atomo, sulla terrazza del Pincio a Roma gli attivisti di Greenpeace hanno fatto apparire un grande bidone nucleare, alto 4 metri e con un diametro di 5. Sul bidone si legge "Liberateci dal nucleare" e "Attenzione! Contiene attivisti".
E il bidone gli attivisti li contiene davvero e li conterrà fino al giorno del referendum. Per comunicare con l'esterno si serviranno solamente di videomessaggi nei quali esorteranno i cittadini italiani a reagire contro il "furto di democrazia" perpetrato dal governo e a votare sì al referendum. Greenpeace spiega così le ragioni e le modalità della colorita protesta:
Il decreto omnibus è il cavallo di Troia con il quale il governo vuole impedire il regolare svolgimento del referendum sul nucleare il 12 e 13 giugno. E' per questo che la protesta de ipazzisietevoi.org, sostenuta da Greenpeace, arriva nel centro di Roma sotto forma di bidone nucleare. Gli attivisti rimarranno barricati dentro fino al giorno del referendum, vivendo con tutte le difficoltà dell'isolamento e degli spazi ristretti. Tra di loro, anche Pierpaolo e Giorgio che, dalla casa de ipazzisietevoi.org, si sono trasferiti nel bidone, radicalizzando la loro protesta.
Greenpeace cita anche l'iniziativa dei 4 ragazzi (di cui facevano parte Pierpaolo e Giorgio), barricatisi in casa in segno di protesta contro il nucleare. L'iniziativa, che porta il nome di “I pazzi siete voi“, prevede un mese di reclusione: porte e finestre resteranno sigillate e i 4 non potranno cibarsi di insalata, latte, formaggio, pesce e carne freschi, come previsto dal protocollo di radioprotezione in vigore nelle aree del distretto di Fukushima. L’obiettivo dell’impresa è quello di trasporre in Italia quella che è la condizione attuale giapponese, esprimendo in tal senso i rischi della costruzione di centrali nucleari e l’adozione dell’energia da esse prodotta.
Dalla terrazza del Pincio è stato anche srotolato un grande striscione leggibile da Piazza del Popolo con scritto "12 e 13 giugno 2011 Referendum. Vota Sì per fermare il nucleare". Le iniziative di sensibilizzazione e le proteste pacifiche contro l'atomo continuano quindi ad intensificarsi.