Referendum, Smuraglia (Anpi): “Per il No stesso impegno di 70 anni fa per la Liberazione”
"Ho accettato l'incarico di fare il presidente dell'Anpi perché idealmente mi ricongiungeva a una scelta che oramai tanti anni fa ho fatto nella mia vita, nel 1943. E mi sembrava bello concludere la mia vita in un certo senso come l'avevo cominciata". Così Carlo Smuraglia, presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani, ha spiegato la sua scelta alla platea del cinema Odeon di Firenze, riunita per l'iniziativa "Quelli che amaNO la Costituzione", organizzata da Libertà e Giustizia. Si tratta dell'evento conclusivo della campagna referendaria dell'associazione, in difesa della Carta costituzionale.
"Quest'anno abbiamo fatto il congresso – ha proseguito Smuraglia – e ho chiesto di potermene andare, tornare alla mia vita privata. Ma il congresso me l'ha impedito, perché pensava che si dovesse affrontare una battaglia seria e ci volesse dell'impegno". Il presidente dell'Anpi ha quindi spiegato che non poteva a quel punto "non profondere lo stesso impegno messo settanta anni fa e più in vicende certamente non meno importanti".
Tra i diversi ospiti presenti in platea al cinema Odeon di Firenze, anche Gustavo Zagrebelsky, Roberto Zaccaria, Lorenza Carlassare, Ugo De Siervo e altri. "Se guadiamo il programma di Matteo Renzi con calma dopo due anni e otto mesi, il risultato è poco, pochissimo", ha spiegato dal palco lo storico Paul Ginsborg, che ha nominato come esempi il Jobs act e la Buona scuola. Le riforme di Renzi, ha concluso, "sono riforme fasulle, non sono vere. E il risultato lo vedremo davanti a noi nei prossimi mesi. Non perdiamoci di vista".
