video suggerito
video suggerito

Referendum, Renzi: “Se vince il No, Berlusconi per discutere troverà Grillo non me”

“Noi casta? Dall’altra parte ci sono cinque ex presidenti del Consiglio: Monti, De Mita, Lamberto Dini, D’Alema e Berlusconi”, ha detto in un’intervista alla Stampa. Sul dopo referendum, il presidente del Consiglio ha ribadito che il 4 dicembre è “un grande assist per cambiare l’Italia e anche l’Europa. La mia sorte non è importante, non farò più l’errore di personalizzare.
A cura di C. T.
386 CONDIVISIONI
Camera - Informativa di Matteo Renzi sul sisma in centro Italia

"Dicono a noi che siamo la Casta? Dall’altra parte, nel fronte del No, vedo un sistema che tiene insieme cinque ex presidenti del Consiglio: Monti, De Mita, Lamberto Dini, D’Alema e Berlusconi. Li riconosci dalla quantità di pensioni". A parlare è il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervisato da La Stampa. "Berlusconi – ha aggiunto – dice ‘il giorno dopo ci sediamo al tavolo con Renzi'. No, il giorno dopo, ci trova Grillo e Massimo D’Alema, non il sottoscritto. Cinque ex premier che per anni ci hanno detto riforme e non le hanno fatto. Se gli italiani vogliono affidarsi a loro, prego, si accomodino". Per quanto riguarda l'articolo dell'Economist a favore del No, Renzi ha affermato che il giornale "parla di un governo tecnico, loro lo chiamano tecnocratico. Magari per l’Italia è meglio, io l’ultimo governo tecnico che ricordo, quello di Mario Monti, ha alzato le tasse, e ha prodotto il segno meno sulla crescita. Il 2017 sarà cruciale per l’Europa, l’Italia deve avere una forte strategia europea e, secondo me, lo può fare solo un governo con solidità e stabilità, un governo tecnico che dice `ce lo chiede l’Ue´ non fa l’interesse dell’Italia ma di altri".

Il premier ha poi commentato le polemiche con il Movimento 5 stelle e gli insulti ricevuti da Beppe Grillo. "Nella mia veste di scrofa ferita e di aspirante serial killer – ha detto – da parte nostra dico che la nostra intenzione è di abbassare totalmente i toni dello scontro, anche perché va nel nostro interesse". Il M5S, ha aggiunto Renzi, "parla di riduzione degli sprechi, ma prende come noi i fondi per il gruppo parlamentare: al Senato noi abbiamo preso 30 milioni, loro 13. La differenza è che il M5S utilizza i fondi del gruppo al Senato per pagare la casa di Rocco Casalino, un dipendente. Pagano le bollette coi soldi dei fondi del Senato, è vietato".

Sul dopo referendum, il presidente del Consiglio ha ribadito che il 4 dicembre è "un grande assist per cambiare l’Italia e anche l’Europa. La mia sorte non è importante, non farò più l’errore di personalizzare; ma poi gli stessi che me lo rimproverano mi domandano continuamente ‘che cosa farò io?'. Rispondo così: non importa, io ho 41 anni, ho fatto il sindaco della città più bella del mondo, non devo aggiungere più nulla al mio curriculum. Io non sto lì a vivacchiare, non sono adatto. Se dobbiamo tornare alle liturgie del passato, le riunioni di maggioranza con i tecnici, per la logica della palude, delle sabbie mobili tanti sono più bravi di me. Io sto se possiamo cambiare".

386 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views