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Referendum, Renzi: “Se le cose vanno male non sarò della partita, dico No a inciuci”

“Se volete una classe politica aggrappata alla poltrona e che non cambi mai prendetela, perché io non sto così. Io sto qui se posso cambiare le cose. Non sto qui aggrappato al mantenimento di una carriera. Non ho niente da aggiungere al curriculum vitae”, ha ribadito il premieri durante la diretta Facebook del #Matteorisponde.
A cura di C. T.
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Nel caso in cui le cose sulla questione referendum vadano male "non sarò della partita. Dico No agli inciuci". L'ha ribadito ancora una volta il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel corso della diretta su Facebook del #Matteorisponde: "Se volete una classe politica aggrappata alla poltrona e che non cambi mai prendetela, perché io non sto così. Io ho 41 anni, tutte le mattine mi sveglio in questo palazzo e dico grazie. Ma sto qui se posso cambiare le cose. Non sto qui aggrappato al mantenimento di una carriera. Non ho niente da aggiungere al curriculum vitae. Non ho niente da aggiungere al curriculum vitae". Dietro il premier durante la diretta è ricomparsa la bandiera dell'Unione europea – recentemente sostituita dal tricolore. "Noi siamo convintissimi della bellezza dell'ideale europeo, però così le cose non vanno. Non possiamo farci carico di tutti i problemi mentre l'Europa tira su i muri", ha detto Renzi.

Sul referendum il presidente del Consiglio ha ribadito che questo è "fondamentale per cambiare l'Italia": "Se non cambia vi tenete questa disastrosa coalizione – perché non si può dire accozzaglia – di persone che non la pensano allo stesso modo quasi su niente ma hanno il desiderio di esprimere il loro No e poi dicono che la riforma è pasticciata. Pasticciata? Ma de che… il vero pasticcio rischiano di farlo loro il giorno dopo. Per competere a livello internazionale c'è bisogno di semplificare il Paese".

"Sulla sanità – ha aggiunto – abbiamo messo 2 miliardi in più, sfido chi lo nega. Va bene che ora siamo nel periodo della post-verità, ma il Fondo è salito di 2 miliardi". In tema di sanità "non si possono ripetere gli errori del passato, con tagli fatti dai precedenti governi. Certo, bisogna intervenire sulle Centrali di spesa, e dare lo stesso livello di prestazioni a tutti. Bisogna che ci siano Livelli uguali per tutti, e la riforma del 2001 ha invece creato 21 sistemi diversi". Secondo Renzi il referendum "comporta una possibilità: non tocca l'organizzazione della sanità, ma consente con il nuovo Titolo V di avere lo stesso livello di dignità. Se una regione libera un farmaco in tre mesi, anche le altre devono farlo".

Per quanto riguarda il lavoro, infine, il presidente del Consiglio ha sottolineato che "se vogliamo ripartire c'è bisogno di avere un sistema di politiche attive del lavoro uguale per tutti e se vince il sì non ci saranno cittadini di serie A o Z ma cittadini uguali. Era una richiesta dei sindacati poi alcuni se ne sono dimenticati. Chi vota no si tiene l'attuale sistema della formazione professionale, di tirocinio e di politiche attive del lavoro non centralizzato". I dati del lavoro, ha concluso, "dati dell'Istat da febbraio 2014 a oggi: dicono 656mila posti di lavoro in più. Il Jobs Act ha funzionato ma l'Italia è divisa in due: nel Mezzogiorno ancora la gente arranca e la situazione è inaccettabile non a caso abbiamo messo la decontribuzione".

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